Seppur con qualche ora di differenza – a voler essere pignoli da un punto di vista strettamente astronomico – l’equinozio di primavera 2025 ha portato nell’aere, oltre all’inizio ufficiale della Bella Stagione, le note e le parole del nuovo brano del cantante bitontino Mastro intitolato “Il paradiso e di più”. Ma perché c’è qualcosa più in alto e ambito del paradiso? Per il nostro Gaetano Mastro, a quanto pare sì…
“Era una notte d’estate di luglio 2024 quando, al rientro dal lavoro (facevo il gelataio in quel periodo), decisi di fermarmi in un pub del mio paese per prendere un calice di vino. Lo ammetto, non ne presi soltanto uno, ma tre e per di più a stomaco vuoto… La mia mente iniziò così a navigare verso pensieri che ho chiuso in una cassaforte poi non spolverata per un bel po’ di tempo. Torniamo a quella notte: decisi di andare in un luogo dove la tranquillità e la solitudine regnavano sovrane e lì iniziai a parlarmi ad alta voce, accompagnato dal sottofondo di un pezzo al pianoforte che risuonava nelle casse stereo della mia macchina. Pensai agli amori passati, agli sbagli commessi, a quanto i miei ‘demoni interiori’ non riuscissero talvolta a far esprimere tutto il sentimento che avrei dovuto donare. Fu così che descrissi quell’attimo in cui mi trovavo, quella notte fonda in cui gridavo da solo in macchina, voltandomi verso il lato passeggeri e rincorrendo flashback di amori passati. Iniziai a scrivere e a cantare quel pezzo in macchina, quella notte stessa, e mentre facevo tutto ciò, piangevo. Sì, piangevo, perché sono un inguaribile romantico e vivo di rimpianti, dandomi la colpa di vedere l’amore nelle piccole cose, negli attimi, nei piccoli gesti che apparentemente la vita quotidiana rende abitudinari, ma è proprio lì che io ci vedo la bellezza eterna”.
Questa la genesi de “Il paradiso e di più” raccontata magnificamente dal suo autore e interprete.
Il cantautore nostrano classe 1998 ha deciso di sposare incondizionatamente l’Arte da non molto tempo, avendo avviato il suo percorso musicale nel 2020, ma l’intento è sempre stato lo stesso fin dai primi passi accanto ad Euterpe: esprimere le proprie emozioni più intime, cercando tuttavia di trascinare gli ascoltatori nei meandri della sua (spesso) dolorosissima introspezione.
“Il paradiso e di più” è infatti il riassunto di tutto ciò che il suo creatore vedeva in quegli attimi che lo hanno portato in una sovradimensione quasi idilliaca, come la voce di Mastro che – ascoltare per credere – trasmette sensazioni davvero bucoliche, astrali, angeliche…
La canzone è uscita su Spotify allo scoccare della mezzanotte (https://open.spotify.com/track/73UUQZGr647Vi1ZXUKXdKY?si=B7K_7EIiQbymbbPbk4Nxzw&context=spotify%3Asearch) tra giovedì 20 e venerdì 21 marzo, mentre il video ufficiale è diventato disponibile su YouTube a partire dalle ore 14:00 di ieri (https://youtu.be/q4A_0zBcCB4?si=ch0ukr4NUxfErG-B).
Una carezza in musica autentica e genuina che tanto bene fa all’anima di chi l’ha ascolta, con un ritornello capace di entrarti nella testa come quei pezzi mainstream tanto celebrati, ma probabilmente “costruiti in laboratorio” soltanto per ottenere visualizzazioni, clic, consensi nazionalpopolari, eccetera eccetera:
“E mi hai lasciato un brivido che mi taglia tutta la schiena. Non riconosco più quel viso che hai, quando ti incontro per strada la sera. E questi demoni interiori mi mangiano l’anima che Dante all’inferno sembra una gita scolastica. Ma tu sei il paradiso e di più…”.
Perché gli amori viscerali e sinceri possono farti conoscere il paradiso più dolce, ma anche l’inferno emotivo più profondo e distruttivo. E il nostro caro Gaetano rappresenta perfettamente, allo stesso tempo, il Caronte e il Dante di quelle temibili “attraversate sentimentali” di cui tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo conosciuto il dolce pericolo.