Il Centro di Fabbricazione Digitale di Bitonto? “Un esempio assolutamente virtuoso e da replicare”. Parola del neo rettore Francesco Cupertino che, lo scorso martedì, si è insediato ufficialmente al Politecnico di Bari, sostituendo il predecessore Eugenio Di Sciascio attualmente nella giunta di Antonio Decaro al Comune di Bari.
“Il Politecnico non si deve chiudere in queste mura – aggiunge il neo rettore – deve essere sempre attento a portare tecnologia e a portare verso la tecnologia le nuove generazioni, quindi iniziative come quelle del Fablab sono ottime”. L’orientamento della nuova “era” del Politecnico è rivolto anche “alle scuole elementari, alle scuole medie: abbiamo bisogno di far capire alle nostre giovani generazioni che in ambiti apparentemente ‘difficili’, si possono celare grandi opportunità, che sono sicuramente da cogliere per poter costruire il proprio futuro”.
L’attenzione è rivolta anche agli studenti a cui “garantire una piena immediata occupabilità, il loro inserimento nel mondo del lavoro – dice ancora il prof. Cupertino -. Lo faremo con l’attenzione verso un continuo rinnovamento di percorsi di studio, guardando a quelle che sono le sfide del mondo del lavoro e dell’innovazione tecnologica. Lo faremo guardando gli spazi di studio e di lavoro dei nostri studenti e dei nostri colleghi: intendo avviare un percorso di rinnovamento di riqualificazione delle aule che vanno ammodernate e ristrutturate, a partire dall’aula magna”.
E in ultimo, non certo per importanza, i ricercatori. “Devono essere aiutati a mettere a frutto le loro capacità: a questo scopo stiamo pensando di realizzare un ufficio, che li possa sostenere ed aiutare partecipare ai bandi più competitivi, specie dei progetti europei nei quali noi dobbiamo investire di più nei prossimi anni. L’attenzione c’è anche nei confronti di tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario – conclude il rettore -. In questi ultimi anni sono forse coloro che hanno fatto maggiori sacrifici per lo sviluppo del Politecnico: stiamo per pubblicare nuovi bandi che permetteranno di progredire nella carriera; mentre per il personale che già c’è, occorrerà stabilizzare i precari e immettere finalmente nel ruolo nuovo personale che darà ulteriore forza energia alla struttura”.