Ad oggi, Dario Orlino incarna meglio di chiunque altro nostro concittadino la “bitontinità pallonara”, perché da sedici anni pressoché ininterrotti, tra calcio a 11 e futsal, scende in campo da vero leone coraggioso (ma sempre corretto e leale) a rappresentare i colori e i valori della città.
Molte di queste stagioni sportive lo hanno visto indossare anche l’emblematica fascia da capitano, conferma indiscutibile di una leadership esemplare che niente e nessuno potrà mai scalfire, nemmeno quando deciderà di appendere gli “scarpini” al chiodo…
Abbiamo intervistato Dario per sondare la temperatura all’interno dell’ambiente Futsal Bitonto, alla vigilia di un altro importantissimo crocevia casalingo sulla strada che in questo momento sta vedendo i nostri indomabili leoncelli bazzicare i piani alti del Campionato Nazionale di A2.
Capitano, che aria tira in gruppo alla vigilia dell’ennesimo match delicato di questa seconda parte di girone d’andata?
“C’è il giusto mix di entusiasmo per le belle prestazioni, concentrazione e determinazione per continuare su questa strada”.
Lo spogliatoio ci sembra più unito e compatto che mai intorno al suo nuovo condottiero e con in mente idee ben chiare…
“Lo spogliatoio è unito, compatto, i nuovi si sono integrati benissimo. Con mister Lodispoto lavoriamo sodo in settimana, prepariamo ogni partita in maniera diversa ma con la stessa concentrazione, seguendo sempre quelle che sono le sue indicazioni”.
Tu che sei la memoria storica non solo di questa società, ma di tutto il futsal maschile bitontino, reputi questo uno dei roster più completi e competitivi di sempre?
“Dico solo che la società ha fatto un grande lavoro la scorsa estate, mantenendo una base forte e completando la rosa con innesti di grande qualità…”.
Risultati del settore giovanile alla mano, anche le nuove leve stanno venendo su bene…
“È evidente come si stia facendo un ottimo lavoro con il settore giovanile; la società ha giustamente confermato mister Di Pinto, che si sta dimostrando per questi ragazzi una guida eccellente, trasmettendo loro competenza e passione. Si sono avvicinati giovani interessanti anche alla prima squadra, con una sana voglia di emergere ed i frutti sanno arrivando per tutta la società”.
Dovessi scegliere a bruciapelo, tra le partite fin qui disputate, quella più bella e quella che vi ha lasciato i maggiori rimpianti, cosa ci diresti?
“La partita più bella è stata per me l’ultima in casa contro il Mazara (vittoria 4 a 2, ndr); loro venivano da due vittorie consecutive ed erano in fiducia, noi avevamo una rotazione in meno a causa della squalifica di Pires. La partita è stata molto difficile, vibrante, emozionante e siamo stati capaci di recuperare lo svantaggio all’intervallo con un grande secondo tempo, davanti al nostro pubblico… Il match che invece ci ha lasciato maggiori rimpianti è stato quello contro la GEAR Piazza Armerina; dopo essere andati sull’1-3 per noi, difendendo in inferiorità, siamo finiti sotto 6-3 per un black out di quasi tre minuti. Nonostante ciò, abbiamo recuperato pareggiando 6-6 e alla fine abbiamo pure sfiorato la vittoria su un campo difficilissimo”.
Conoscete bene l’Ecosistem Lamezia, vostra avversaria-bestia nera la scorsa stagione… Che partita vi aspetta sabato al PalaLaforgia del Quartiere San Paolo?
“È una squadra diversa rispetto allo scorso anno, ben costruita e ben allenata. Noi stiamo preparando al meglio la settimana e la partita, sappiamo che sarà una partita ostica ma vorremmo dare al nostro pubblico l’ultima gioia in casa del 2024. La nostra gente se lo merita per l’entusiasmo e l’affetto che ogni sabato ci regala e per noi sarebbe molto importante ottenere un risultato positivo in un’occasione come questa contro una signora squadra”.
L’avversaria che finora ti ha colpito di più in positivo.
“Il Soverato. Una squadra con giocatori importanti che da anni giocano ad alti livelli”.
Chiusura sul personale. Come si sente il 36enne Dario Orlino, ancora in campo con la fascia al braccio, dopo aver portato i colori neroverdi dai bassifondi della C2 ai piani alti dell’A2?
“Per me ogni sabato è come il primo, l’entusiasmo è lo stesso, così come la voglia di giocare e mettermi a disposizione del gruppo e del mister. Mi reputo fortunato perché la società ha sempre creduto in me e per questo sono e sarò sempre grato. Sono fortunato anche perché mi alleno quotidianamente con giocatori eccezionali, ma la fortuna più grande, come uomo prima che come giocatore, è stata quella di trovare nel futsal delle persone vere e delle amicizie sincere che hanno reso tutti questi anni, per me, indimenticabili”.
Grazie a te, immarcescibile Capitano, e Forza Ragazzi! Continuate a farci sognare in grande…