Da Fare Verde Bitonto riceviamo e pubblichiamo:
Ci risiamo: non sono bastati i due gradi del giudizio amministrativo per far desistere la Fer.Live dal suo intento di realizzare una discarica in Contrada Colaianni.
Ci stanno riprovando!
Cosa fa nel frattempo la Città? Come nel 2017 ( e precedentemente nel 2011) sembra che la questione abbia poco appeal nella cittadinanza se consideriamo che, in pochi ( i soliti noti), fin ora, si siano attivati ( anche se è notizia delle ultime ore che è stato richiesto un consiglio comunale monotematico sull’argomento).
Anche Fare Verde si rende disponibile, come già fatto in passato, ad offrire il proprio sostegno nella battaglia conto questo progetto dai sicuri impatti significativi e negativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale di economia agricola.
Non possiamo, però, fare a meno di effettuare preliminarmente e senza entrare, per il momento, in questioni tecniche e amministrative, alcune osservazioni.
Da una rapida lettura della relazione tecnica, presentate dalla Fer.Live a corredo della propria istanza, si ha come la sensazione che “l’insistenza” derivi dalla consapevolezza che il territorio di Bitonto sia già compromesso dal punto di vista ambientale a causa della presenza delle precedenti discariche e, noi, aggiungiamo anche dalle innumerevoli micro discariche a cielo aperto che, le associazioni locali da diversi anni segnalano alle Autorità e che inevitabilmente “abbruttiscono” la nostra campagna. Ergo ( avranno pensato quelli della Fer.Live) cosa avete da opporvi se si vuole realizzare una discarica finalmente a norma?
Ma vi è di più! Nel paragrafo dedicato alla logistica e viabilità, si afferma con tutta semplicità che alla discarica i numerosi automezzi ( carichi di rifiuti maleodoranti, ed in seguito capirete il perché) arriveranno, una volta lasciata l’Autostrada, percorrendo la poligonale “anello di congiunzione dei vari assi stradali che raggiungono la Città e quindi la ex Strada Statale 98” . Noi tutti sappiamo ( ma sembra che lo sappiano anche gli estensori della relazione) che la Poligonale, al momento, non ha dei ponti che scavalcano la statale e di conseguenza questi automezzi dovranno necessariamente raggiungere il centro cittadino ( o le zone periferiche, ugualmente densamente popolate e piene di attività produttive ) per poi imboccare la strada rurale ( ma non c’è una ciclovia da quelle parti? E non c’è un tratto della Via Francigena? Voi vi immaginate ciclisti e pellegrini che verranno incrociati da questi bisonti delle strade) che conduce alla contrada Colaianni/Lama di Macina. Ma, alla fine, forse si saranno chiesti i tecnici della Fer.Live, che differenza farebbe, considerato che attualmente la mobilità nella Città è del tutto “insostenibile”?
Tralasciamo tutte le altre considerazioni anche di natura idrogeologica dei luoghi, il nostro vuole essere solo un primo imput, con la speranza che la Città, con i Suoi amministratori, assuma una posizione chiara e trasparente e di aperta contrarietà alla realizzazione di una ulteriore discarica nel nostro territorio.