Ci sarebbero diversi imprenditori interessati all’acquisizione dello stabilimento della ex Om Carrelli. Mentre, infatti, procede il tempo da quando, per i 175 operai si è aperta la strada verso il licenziamento collettivo, diverse proposte sembra siano giunte per i capannoni di viale delle Ortensie 33.
Ci sarebbero i pugliesi della Carmosino Industries, interessati a rilevare parte dello stabilimento e cinquanta operai per produrre carrozzerie per autorimorchi. Ci sarebbe una cordata capeggiata dalla Carton Pack, interessata all’immobile per avviare un’attività di riciclaggio della carta. Sarebbero 90 gli operai assunti in questo caso. Un’altra cordata propone di avviare una produzione di cicli e motocicli elettrici, assumendo tutti i lavoratori e subentrando di fatto alla Tua Industries, che lì voleva realizzare l’auto elettrica L7. Poi c’è la proposta della società barese “Ingegneria e Servizi”, che intende acquisire la proprietà della Tua Industries, subentrando al concordato fallimentare, accollandosi i debiti e riassumendo i 175 lavoratori. Dietro “Ingegneria e Servizi” c’è la Gep (Global Elettrification Project), interessata ad allestire un sito per l’assemblaggio di componentistica per impianti energetici.
E sembra essere quest’ultima la proposta che sembra essere più avanti delle altre. Presentata direttamente alla curatela fallimentare, secondi le modalità espresse dalla legge, su di essa dovrà pronunciarsi il giudice fallimentare di Torino, che sta seguendo la vicenda della Tua. Ferma restando la reale volontà delle imprese di arrivare a intese definitive e concluderle.
«La proposta c’è. Ora vogliamo la Cassa» gridano i lavoratori che, nei giorni scorsi, hanno partecipato a diverse manifestazioni di protesta, per spingere verso una soluzione prima che la procedura di licenziamento collettivo giunga al termine lasciando nella disoccupazione 175 persone. I dipendenti sperano, infatti, che le società interessate si apprestino a versare 250mila euro così da coprire la quota prevista per ottenere la cassa integrazione in deroga e avere un po’ di ossigeno per sé e per le proprie famiglie.
Mentre la politica assicura l’impegno nel cercare di risolvere la vertenza, i sindacati invitano alla prudenza, visti i fallimenti precedenti. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori sviluppi.