Da “I Cittadini contro le mafie” – Circolo Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera indirizzata al Ministro dell’Interno, al Prefetto di Bari, al Questore di Bari e al Sindaco di Bitonto.
“Cos’altro aspettiamo?
A cosa ancora dobbiamo assistere?
Il grido dei Cittadini contro le
mafie e la corruzione Circolo di Bitonto è rivolto alle autorità centrali, al Ministro
degli Interni on. Alfano e al sottosegretario dott. Filippo Bubbico, al Prefetto
di Bari ed al Questore di Bari, ma abbiamo la netta sensazione e ci
sembra che queste “grida” non abbiamo avuto ascolto, lo stiamo
dicendo da mesi, lo abbiamo più volte scritto e comunicato a chi di dovere che
nella cittadina bitontina si sente e si vede un clima di terrore di “guerra”
tra clan, assembramenti di pregiudicati si notano a tutte le ore del
giorno, quasi fossero check point militari, e se lo vede un cittadino onesto e comune
non vedo perché gli organi centrali debbano non vedere, e di conseguenza
ignorare questa situazione di pericolo, nella tristezza.
E non vuole essere una battuta: qui i
pregiudicati rispettano l’ambiente, viaggiano in bici elettriche, più
silenziose, veloci e facilmente occultabili e non occorre avere patente né
casco, ma questa è solo l’ultima moda criminale.
Anche oggi (ieri per chi legge, ndr)
20 agosto 2013, puntualmente è arrivata la sparatoria, tragico rituale in
questa cittadina che sta cercando di risorgere, e anche oggi è accaduto
in piena città in luogo frequentato pure da bambini ed ad un orario
centrale, cosa ci resta più da dire o cosa ci resta da vedere o bisogna come
sempre attendere che qualche cittadino onesto sia colpito da qualche colpo cosiddetto
vagante?
Questo continuo combattersi a suon di
colpi d’arma da fuoco, per lo più di grosso calibro, è vergognoso!
Noi cittadini contro le mafie diciamo:
basta!
Ed allora sfido chiunque se
capace di assumersi le responsabilità del caso, di poter affermare che noi
stiamo esagerando oppure che stiamo dando un finto allarmismo.
Noi oggi sfidiamo non solo i
criminali che condanniamo e per lo più ci auguriamo che presto siano assicurati
alle patrie galere com’è giusto che sia, ma la nostra sfida da cittadini onesti
e rispettosi delle leggi è anche nei confronti di chi dovrebbe agire con forza
dinnanzi a tali fatti criminosi, per l’ennesima volta lo chiediamo e ci
aspettiamo che non resti il solito “grido” inascoltato, cosa vogliamo
non tocca a noi decidere o quali azioni intraprendere, anche perché chi
deve decidere ha capacità e competenze in merito, nell’attesa di una
celere risposta dello Stato chiediamo a chiunque abbia visto di collaborare
anche anonimamente per far sì che più informazioni utili possano giungere agli
operatori di polizia bitontine allo Stato centrale di Roma.
Che finalmente faccia
vedere i “denti” affinché anche a Bitonto fatti come l’ultimo
accaduto non finiscano nell’indifferenza perché è inammissibile continuare
a subire in tal modo, qui siamo sotto attacco ed è giusto che lo stato ci
difenda.
Ci auguriamo che il clan rivale non
risponda all’attacco di oggi (ieri per chi legge), prima che qualcuno a Roma
decida come agire.
Il nostro grazie va al primo
dirigente del Commissariato di Bitonto, al luogotenente dei carabinieri di Bitonto,
i quali con grande professionalità ed impegno anche se con ridotti mezzi sono
operativi al contrasto della criminalità.
Vogliamo esprimere a loro il nostro
grazie e che anche a loro possano arrivare uomini e mezzi necessari per far sì
che questa piaga venga al più presto arginata”.