La prima donna faraone, che fece pesare la leggenda divina che la voleva figlia del re sole, vissuta nel 1500 a.c. eppure “figura femminile moderna, donna ribelle che sovverte le tradizioni”. Ce la raccontano la giornalista Alessandra Grimaldi e le illustratrici Laurie Elie, francese, e Forough Raihani, iraniana, nel libro ‘Hatshepsut-La figlia del sole’ che esce per L’Asino D’oro Edizioni con immagini a colori e audiolibro letto dalla nostra Bianca Guaccero, scaricabile gratuitamente (http://podcast.lasinodoroedizioni.it).
“E’ il secondo libro, dopo la fortuna che ha avuto quello dedicato a Gilgamesh, diventato anche una mostra itinerante, che facciamo insieme e abbiamo intenzione di continuare su questa strada con la casa editrice L’Asino d’oro” spiega all’ANSA la Grimaldi che ha presentato ‘Hatshepsut’ con Elie e Raihani alla Fiera della Piccola e Media Editoria Più libri più liberi, a Roma.
Protagonista di cambiamenti epocali, culturali, ideologici e religiosi, la prima donna faraone aveva una forte personalità, un grande fiuto e intuito politico e nello stesso tempo un grande fascino femminile. “Ha regnato per oltre vent’anni sull’alto e basso Egitto. Prima di lei ci sono state due regine di cui non abbiamo testimonianze certe. Le immagini partono dalla storia della raffigurazione del tempio di Deir-el-Bahari nato sui resti di un monastero, ricostruito dall’architetto Senrut con il quale Hatshepsut ebbe una storia d’amore. Lui diventò anche tutore della figlia di questa regina che il gossip dell’epoca diceva fosse stata concepita con lui” racconta la Grimaldi.
Nel ricostruire la biografia della figlia del sole sono stati consultati dalle autrici molti documenti, ma il principale riferimento “è stato il libro di Franco Cumino ‘Hatshepsut e Thutmose III’ che è uno dei volumi più fedeli alla storia egizia. Esistono molte raccolte di autori inglesi e francesi sulle donne nell’antico Egitto” dice la Grimaldi.
Hatshepsut approfittò dell’epoca di pace del suo regno per dedicarsi al benessere del Paese e la sua passione per l’architettura portò alla realizzazione di imponenti opere urbane. Ma quello che più colpisce della forza di questa donna è che “rimasta vedova del marito – racconta la Grimaldi – non si è rimessa alla tradizione, ma ha fatto riferimento alla leggenda che la voleva figlia del re sole. E sponsorizzando questa sua natura divina si è proclamata faraone. Un escamotage che diventerà esempio per chi verrà dopo di lei. In quel periodo non c’è il concetto di fede o religione. E’ un momento in cui il pensiero egizio è tutto rivolto alla conoscenza di quello che c’è intorno all’uomo e ai rapporti interpersonali. Hatshepsut ha molta cura di quello che accade e anche del popolo”.
Il libro è pensato per gli adulti, ma – spiega sempre la Grimaldi – “faremo anche dei laboratori didattici per i ragazzi.
Questo libro può essere uno strumento per avvicinare molte persone alla riscoperta della cultura egiziana in modo nuovo, coniugando immagini e parole. E poi Hatshepsut, quinto faraone della XVIII dinastia egizia, è davvero un esempio molto moderno e noi la raccontiamo con un approccio più diretto di quello dei libri di storia o dei saggi”.
Le immagini sono frutto di una tecnica mista, pittorica e digitale ottenuta grazie alla collaborazione tra la Elie, che è una visual designer e illustratrice francese, che ha vissuto in Italia e ora vive a Londra, e la Raihani, pittrice iraniana che vive a Teheran e si è laureata in Decorazione all’Accademia delle Belle Arti di Firenze.