I prefetti potranno intervenire con ordinanze anti-degrado sostituendosi ai sindaci. È quanto prevede la direttiva firmata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini ed emanata la settimana scorsa. «Si tratta di ordinanze – si legge nel provvedimento – in funzione antidegrado e contro le illegalità che intervengono per rimuovere una oggettiva criticità, concretamente manifestatasi, per il tempo ritenuto strettamente necessario alle esigenze rilevate».
La misura è un ulteriore intervento diretto a smorzare le “piazze di spaccio”, che rappresentano un sistematico e allarmante elemento di disturbo nei confronti della popolazione. A queste si vanno ad aggiungere altre problematiche, come l’assunzione smodata di alcol, l’uso di sostanze stupefacenti, violenze e l’illecita occupazione di immobili pubblici e privati. Fenomeni caratteristici di alcune grandi città particolarmente a rischio (le cosiddette «zone rosse»), e in scala ridotta, anche della nostra.
Maggiori poteri dunque agli ufficiali prefettizi, i quali potranno in questa maniera supplire alle negligenze dei sindaci che non combattono adeguatamente il degrado delle proprie città.
Per Michele Abbaticchio, «un sindaco deve essere responsabile se gli vengono concessi i poteri. Altrimenti – continua- è solo un capro espiatorio, utile per chi governa a livello nazionale naturalmente, non ai cittadini».
La direttiva invita inoltre i prefetti a convocare al più presto specifiche riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con la finalità di definire i luoghi del contesto urbano che necessitano di «una tutela rafforzata».
Fra le ragioni che sostengono il provvedimento, il successo, a detta del Ministro, di provvedimenti prefettizi già attuati che hanno imposto l’allontanamento di soggetti dediti ad attività illegali, in zone ad alta densità abitativa e turistica, o caratterizzate da una pluralità di strutture attrattive.