Il D.A.SPO. urbano, in vigore dallo scorso 22 aprile 2017, è una delle misure contenute nel decreto legge voluto dal (quasi ex) Ministro Minniti in materia di “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città“. Si tratta di un articolato pacchetto di misure, il cui obiettivo è potenziare l’intervento degli enti territoriali e delle forze di polizie nella lotta al degrado delle aree urbane, con un approccio che privilegia il coordinamento delle forze e la programmazione di interventi integrati.
Entriamo nel dettaglio. L’articolo 9 del decreto prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 300 euro e di un ordine di allontanamento (dal luogo della condotta illecita) nei confronti di chiunque, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ‘ivi previsti’, limita la libera accessibilità e fruizione di infrastrutture (fisse e mobili) ferroviarie, aeroportuali marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze. Le stesse disposizioni possono essere applicate ad “aree urbane su cui insistono musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico”. La competenza all’adozione dei provvedimenti è del sindaco del comune interessato e i proventi delle sanzioni sono destinate ad interventi di recupero del degrado urbano. La Camera ha approvato anche un emendamento al decreto legge che prevede la possibilità di arresto in flagranza differita nel caso di reati commessi con violenza alle persone o alle cose, compiuti alla presenza di più persone anche in occasioni pubbliche, ‘per i quali è obbligatorio l’arresto, quando non è possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica’. Secondo l’emendamento, sulla base di documentazione video fotografica, è possibile l’arresto in flagranza entro 48 ore dal fatto. Con il Daspo urbano possono essere multati (da 100 ai 300 euro) writers – il decreto modifica l’articolo 639 del codice penale prevedendo che il giudice possa disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi per chi si macchia di atti contro il decoro urbano -, mendicanti che sostano in alcune zone della città, ubriachi, ambulanti senza autorizzazione, parcheggiatori abusivi. Può poi essere allontanato chi ha precedenti per spaccio o consumo di alcol e droghe da locali, uscite di scuole o comunque da zone sensibili: il questore può disporre il divieto di accesso agli stessi locali per un periodo da uno a cinque anni, nonché l’obbligo di presentarsi almeno due volte a settimana presso il locale ufficio della polizia o dei carabinieri. E, più in generale, può essere punito chi compie «atti contrari alla pubblica decenza». Ma ci sono anche cose meravigliose come vantaggi per la videosorveglianza ed eventuali riduzioni Tari ed Imu, assunzioni nella Polizia Municipale (è tutto scritto qui: https://bit.ly/2mVlqzr).
I casi in cui ha già funzionato. Partiamo da Spezia dove è stato notificato un daspo urbano ad un parcheggiatore abusivo (leggi qui: https://bit.ly/2uo9z4u); ha funzionato anche a Brescia dove è stato allontanato per tre anni un pusher dal bar dove di solito spacciava (leggi qui: https://bit.ly/2I3QVRn). Anche a Palermo questo strumento è stato impiegato in maniera massiccia nel contrasto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi con 43 ordini di allontanamento, ma anche nei confronti di due giovani spacciatori di 19 e 22 anni. Sesto San Giovanni, con 61 mini Daspo, ha ottenuto finora il primato di Comune più attivo.
E a Bitonto? C’era stato un piccolo passo in avanti sulla spinta del sindaco metropolitano Antonio Decaro, accolta dal nostro sindaco Abbaticchio lo scorso febbraio 2017 (è passato più di un anno, tutto scritto qui: https://bit.ly/2I0mbAD). Per attuarlo basterebbe una semplicissima modifica, con una delibera di giunta al fine di integrare il vigente Regolamento comunale. L’hanno già fatto – oltre i Comuni sopracitati – anche Paestum (leggi qui: https://bit.ly/2ISW1ko), Modena (leggi qui: https://bit.ly/2ueMMrq) e Monfalcone (https://bit.ly/2G4zd3s), giusto per citarne alcuni.
Diciamo che così eviteremmo di vedere chi imbratta, deturpa, ci rovina le giornate, gironzolare allegramente per una città che sta cercando di rimettersi in sesto.