Tra il 2 e il 5 marzo scorso, noi studenti del Liceo Carmine Sylos di Bitonto, selezionati per il progetto Erasmus+, abbiamo ‘ospitato’ i nostri compagni internazionali per tutta la settimana. Il progetto prevedeva uno scambio culturale di una settimana tra alcuni paesi membri dell’Unione Europea: Olanda, Portogallo e Italia.
Tra i nostri partner del programma Erasmus c’è anche la Turchia, in quanto candidata all’ingresso nell’Unione Europea.
Purtroppo l’emergenza pandemica da SARS-COV19 in corso, ci ha obbligati a modificare l’organizzazione delle attività, che si sono svolte tutte da remoto. Ma nonostante ciò, la nostra curiosità di scoprire nuove culture ci ha consentito di superare qualsiasi difficoltà e ogni giorno, dalle ore 10:00 alle ore 16:00, ci siamo collegati tramite la piattaforma Google Meet, discutendo e riflettendo sulla tematica principale della nostra mobilità: l’importanza e il ruolo della donna nel secolo scorso e ai nostri tempi, da cui poi deriva il nome del progetto: “A Moment Of Silence For Women”, tradotto in “Un momento di silenzio per le donne”.
Abbiamo conosciuto le storie di numerose donne provenienti dai quattro paesi che durante il tempo hanno lasciato un segno nella società, tra le quali l’italiana Maria Montessori, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile ed educatrice, che con il suo metodo d’insegnamento ha portato una vera e propria rivoluzione nel metodo di apprendimento scolastico. Basti solo pensare al fatto che tuttora sono utilizzati in varie scuole i giochi da lei inventati, nell’ottica di un apprendimento che dia le stesse opportunità a tutti gli studenti.
Inizialmente è stato un po’ difficile l’approccio con i ragazzi provenienti dalle altre nazioni, ma questo fa parte proprio dell’esperienza. Infatti lo scopo principale dei progetti Erasmus è quello di includere il più possibile persone con differenti sfumature caratteriali, ideologiche, culturali.
Malgrado questo, però, siamo riusciti a creare un rapporto di amicizia con i nostri compagni, favorito dai tanti progetti organizzati, e siamo riusciti a creare anche vari gruppi sui social media, attraverso cui ogni giorno condividiamo esperienze e divertimento.
Certamente vivere un’esperienza Erasmus a distanza non è come farlo in presenza, ma ha avuto comunque una valenza preziosa a livello formativo.
A detta di alcuni ragazzi che nel Novembre 2019 hanno trascorso una settimana ad Amsterdam, la modalità digitale ha in un certo senso distrutto quella barriera emotiva che si crea in una situazione interculturale.
Poter parlare con gli altri senza avere fisicamente le persone davanti ha incentivato la curiosità, il desiderio di scoprire nuove culture e tradizioni. Numerose sono state le circostanze in cui abbiamo riso e solo questo fa capire quanto l’esperienza sia riuscita nel suo intento: insegnare divertendosi.
La domanda che viene spontanea adesso è: l’esperienza Erasmus è cambiata a causa del COVID-19 o è rimasta la stessa? È meglio l’avventura dal vivo o in digitale?
Certamente la situazione pandemica ha influenzato copiosamente le modalità del progetto, il quale prevedeva appunto dei viaggi all’interno dell’UE e paesi limitrofi, e di questo siamo consapevoli. Tuttavia la nostra voglia di apprendere e conoscere non è stata minimamente influenzata ed è questo aspetto che realmente ci ha aiutati a realizzare il nostro progetto, ovviamente anche grazie all’ausilio dei docenti referenti.
Per quanto riguarda invece l’esperienza in sé, senza dubbio averla fatta in presenza avrebbe aiutato notevolmente la costruzione di nuovi rapporti, ma comunque il digitale è stata un’ottima alternativa, se non la migliore, in questa situazione emergenziale.
Ringraziamo la nostra scuola e i nostri insegnanti, in special modo la Prof.ssa Rossana Latronico, insegnante di spagnolo nel nostro Liceo, per aver lavorato affinché tutto si realizzasse proficuamente e in coerenza con i nostri obiettivi formativi.
I ragazzi di Erasmus+ “A moment of Silence For Women”