Tre operatori telefonici che, purtroppo, hanno perso il lavoro. Mentre (altri) 14 hanno raggiunto il traguardo del tempo indeterminato.
Continua, a piccoli passi e non senza difficoltà (si tratta di questioni di caratura nazionale che si riversano, poi, inevitabilmente, in ambito locale) il percorso di stabilizzazione degli ex 200 somministrati sulla commessa INPS a “Network-Contacts” a Molfetta.
Si tratta della terza tappa di un lungo cammino che i sindacati regionali (la Uil di Vito Gemmati in testa) hanno intrapreso con forza e volontà fin dal passaggio dei lavoratori da “Transcom” (Modugno) al colosso molfettese, avvenuto poco più di un anno fa.
Il primo step, lo ricordiamo, è stato a ottobre, allorchè 85 ex operatori con il contratto con le agenzie di somministrazione hanno raggiunto la effettiva stabilità con “Network”, mentre altri 97 si sono dovuti accontentare del tempo determinato fino al 30 novembre e con un contratto a 10 ore settimanali più eventuali supplementari.
Il secondo step è stato 15 giorni fa, quando si è deciso che per gli uomini over 36 le porte dell’indeterminato si sarebbero aperte dal 16 dicembre, mentre per gli altri ci sarebbe stato da attendere fino al 1° febbraio 2021 (clicca qui per articolo https://bit.ly/2WjEZUD).
Così è, quindi. Da oggi, allora, i 14 operatori uomini over 36 hanno raggiunto l’ambito traguardo, mentre tre lavoratori hanno perso il posto.
Adesso, quindi, manca l’ultimo step: l’effettiva stabilizzazione a 360 gradi degli “ultimi” 75 ex somministrati, con la speranza che davvero tra un mese e mezzo sia la data fatidica, vista la sofferenza nel dover lavorare a 40 ore mensili e con una retribuzione di poco superiore ai 300 euro.
In tutto questo c’è anche un’altra novità. Nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali nazionali hanno chiesto un incontro al presidente di INPS, Pasquale Tridico, per iniziare la discussione sul processo di internalizzazione della commessa.
C’è da ricordare, infatti, che non più tardi di un anno fa – sembra passata una eternità vista la pandemia che nel frattempo si è abbattuta – lo stesso numero 1 dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ha manifestato la volontà di riprendersi direttamente il servizio dopo anni di affidamento a ditte esterne. Sarebbe un meritato premio agli oltre 3mila lavoratori che da anni rispondono con passione e impegno e devono districarsi nel difficile mondo del welfare e del sistema sociale nazionale, ogni giorno in continua evoluzione.