Case a un euro per riqualificare il centro storico di Bitonto e risolvere in tempi e modalità più agevoli i pericoli all’incolumità pubblica derivanti dalla presenza di immobili in stato di abbandono e di degrado.
È la proposta del consigliere di maggioranza Nicola Acquafredda, che ieri, nell’ultima seduta del consiglio comunale, ha presentato la bozza del regolamento, da sottoporre poi alle commissioni comunali e successivamente all’intera assise, per l’approvazione definitiva. L’iniziativa di Acquafredda fa seguito alla delega, ricevuta a maggio 2023 dall’amministrazione guidata da Francesco Paolo Ricci, di proseguire il percorso già iniziato con l’ex sindaco Michele Abbaticchio volto alla riqualificazione degli immobili in stato di pericolo.
«Obiettivi del progetto sono la riqualificazione del borgo antico e l’eliminazione di rischi per la gente, oltre alla crescita socioeconomica, l’integrazione socioculturale e la rivitalizzazione di spazi oggi in disuso» sottolinea Acquafredda, evidenziando che il comune di Bitonto ha solo una funzione di principale portatore di interessi, avendo la necessità di mettere in sicurezza gli immobili per eliminare fonti di rischio: «Sarà solo un tramite. Non avrà altro titolo per intervenire in rapporti di natura privatistica. Si impegnerà nel pubblicizzare la messa in vendita per agevolare l’acquisto, ma l’obiettivo principale non è la compravendita, ma la messa in sicurezza».
Chi acquisterà, a una cifra simbolica, si dovrà impegnare a ristrutturare entro tre anni dall’acquisto, pena la decadenza dell’atto, chiarisce Acquafredda, rispondendo ai quesiti di Francesco Toscano e Ivan Lorusso (Fratelli d’Italia) e di Franco Natilla (Riformisti – Fronte del lavoro): «Chiaramente è anche responsabilità del comune intervenire per sanare situazioni di pericolo, ma farlo su 130 immobili è difficile, comportando cifre significative. Questo percorso ci consente di provvedere più agevolmente alla messa in sicurezza, senza dover, in molti casi, rincorrere i proprietari».
Ovviamente, prima di poter vendere, anche i proprietari devono accettare l’eredità (molti degli immobili sono di persone decedute, con eredi spesso restii ad accettare l’eredità), altrimenti non sarà possibile procedere alla compravendita.
«Auspico un grande coinvolgimento di tutte le commissioni e, successivamente, di tutta l’assise» è la risposta del consigliere di opposizione Domenico Damascelli (Fratelli d’Italia), che condivide i contenuti della proposta: «Spesso ho ricevuto segnalazioni di residenti nel centro storico che lamentavano condizioni di degrado ambientale e igienico-sanitario. Spero che a questa bozza segua un lavoro concreto e serrato, destinato a produrre risultati e non a rimanere chiuso in un cassetto. Anche perché, così, si potrebbe far lavorare le imprese edilizie, senza consumare altro suolo».