Si tratta di un edificio, a pianta rettangolare, che si sviluppa su due piani. Sulla facciata principale notevole è il portale a bugne radiali con chiave di volta che riporta l’immagine di San Domenico in maiolica laertina.
Molto caratteristico è l’enigmatico “Sottano”, costituito da diversi ambienti sotterranei, voltati a botte, ove residua un capiente pozzo, riserva idrica, alimentato dalle acque piovane.
Consultando gli atti notarili presenti presso l’Archivio di Stato di Napoli (Arch. Stat. Nap. Esped. Eccl. fasc. 333), apprendiamo che questi ultimi ambienti furono donati nel 1768 a un suo nipote, figlio del fratello Pasquale, a nome Gaetano Vito. Quest’ ultimo, divenuto prete, il Maiorano gli “assegnava un sottano o basso di una casa che con giusto titolo esso D. Gaetano Maiorano Caffarelli possiede nell’abitato di detta città di Bitonto”. Il rogito del notaio Gaetano Manduca nel 1768 ci dice che la casa del Caffarelli a Bitonto era posta nella strada che sporge alla ven. Chiesa e Convento dei RR. PP. Predicatori di San Domenico.
Da un altro atto notarile del 25-11-1739 (Arch. di Stato Nap. Sez. Giust. Pand. Nuova 4 1180-3) del notaio G. Formelli sappiamo delle proprietà del Caffarelli in Bitonto che fanno parte dell’eredità materna (Anna Fornella di Andrea e Caterina Mariano nacque il 18 ottobre 1690 e morì il 25-10-1721).