Torre “Pietra Grossa”, antica torre vedetta-difensiva, situata nell’omonima località, ai margini della circonvallazione esterna, per la sua particolare architettura ed i materiali impiegati è databile presumibilmente intorno al XV secolo. Dislocata a difesa del territorio bitontino, di pianta quadrangolare, alta circa 5 metri, a due piani, presenta un paramento murario costituito dai classici conci calcarei appena sbozzati a martelletto e posti in opera secondo la tradizionale tecnica delle “pietre a secco”. La facciata principale è caratterizzata da uno stretto e basso ingresso incorniciato da massicci stipiti in pietra, e da ampie finestrelle poste su due lati, anch’esse incorniciate da stipiti in pietra. Sui rimanenti lati invece sono presenti due piccole feritoie ad “arciere”, che derivano il nome dalle armi in funzione delle quali venivano realizzate, le quali oltre a svolgere una funzione difensiva, assicuravano al piano terra anche una sufficiente illuminazione interna. Internamente l’ambiente, voltato a botte, è caratterizzato dalla presenza di una cisterna sotterranea (preziosa riserva idrica), di varie nicchie, un focolare privo di cappa, ed una botola tramite la quale, con l’ausilio di una scaletta in legno retrattile, si giungeva al piano superiore e che in caso di pericolo veniva issata precludendone l’accesso. Probabilmente quest’ultimo piano, attualmente in parte crollato, un tempo era dotato di caditoia, situata perpendicolarmente all’unico ingresso sottostante. L’origine della torre è ignota e la storiografia locale poco o nulla ci dice in proposito. Presumibilmente sorgeva al centro di un’antica viabilità rurale che congiungeva la città di Bitonto alla vicina Giovinazzo. Infatti dall’alto della torre lo sguardo spazia sull’immensa distesa verde di ulivi penduli sino ad incrociare l’azzurro delle acque del mar Mediterraneo. In contatto diretto visivo con “Torre S. Aneta”, “Torre Guidale”, e “Torre S. Eustachio”, quest’ultima situata al confine con l’agro di Giovinazzo, tramite segnali di fumo di giorno e fochi di notte, allertava le genti dei limitrofi casali dell’imminenti incursioni piratesche. Dalla cartografia ottocentesca a colori “Campagne del Principe Eugenio di Savoia” (collezione privata), si evince che in tale zona, durante la famosa battaglia di Bitonto del 25 Maggio 1734, il Generale Montemar, dislocò parte del sue esercito. Molto probabilmente le truppe spagnole si insediarono all’interno della torre, posizionata in un punto strategico, con ottima visibilità su tutto il territorio circostante, utilizzandola come osservatorio. Negli ottocenteschi atti di appalto per la costruzione delle strade “Consorzi strade Cocevola, Serra ed altre”, viene menzionata la sistemazione e manutenzione della strada comunale vicinale “Pietra Grossa”, che deriva il suo nome dalla presenza in loco dell’omonima antica torre. Purtroppo, attualmente, Torre “Pietra Grossa”, priva di apposita segnaletica “identificativa-descrittiva”, un tempo presente, versa in condizioni statiche alquanto precarie (la copertura è andata distrutta, lasciando senza volta l’ambiente superiore), e necessita di immediati interventi atti a scongiurarne il definitivo crollo.