Una maschera mortuaria è un calco, spesso fatto in cera, raffigurante il volto di un defunto. Alcune maschere raffigurano personaggi celebri come Dante Alighieri, Napoleone Bonaparte, Isaac Newton, ecc. Le maschere mortuarie potevano essere usate come ricordo del defunto o come base per la creazione di ritratti. Nel diciassettesimo secolo in alcuni paesi europei, era comune usare le maschere mortuarie come effigie del defunto sulle tombe. Durante il diciottesimo e il diciannovesimo secolo furono utilizzate anche per registrare in modo permanente le caratteristiche di cadaveri sconosciuti ai fini dell’identificazione. Le maschere mortuarie non venivano fatte solo ai reali e alla nobiltà, ma anche a persone eminenti – poeti, filosofi e drammaturghi, ecc. Queste maschere non venivano sepolte con il defunto ma erano utilizzate nelle cerimonie funebri e successivamente conservate nelle biblioteche, nei musei e nelle Università.
Anche nella nostra amata città, nella Biblioteca Eustachio Rogadeo, si conserva la “Maschera Mortuaria” del noto Canonico Lateranense Luigi Della Noce, realizzata da Tommaso Solari.
Luigi Della Noce è stato un latinista, lessicografo, e politico italiano, autore di un Vocabolario Latino-Italiano e deputato del Regno di Sardegna.
Nato a Rovescala il 28 agosto 1808, letterato e lessicologo, studiò a Piacenza e a Roma dove si laureò in teologia. Entrò nell’Ordine dei Canonici Lateranensi e nel 1829 fu inviato a Bitonto per dirigere il Collegio di Santa Teresa.
Nel 1849 fu eletto deputato del Regno di Sardegna. A Torino nel 1856 pubblicò con Federico Torre il Vocabolario latino-italiano. Un vocabolario moderno, dedicato agli studenti, in cui, nella parte latino-italiano di ciascun vocabolo venivano numerati, quando necessari, i diversi significati con relative frasi (non moltissime, rispetto ai moderni vocabolari, ma tutte tradotte). Il vocabolario riscosse ampio consenso per oltre cinquanta anni e venne sostituito, nel 1911, dal Campanini-Carboni, dello stesso editore.
Tornato a Bitonto, vi diresse fino all’età di 77 anni il Ginnasio-Liceo. Morì a Palombaio, frazione di Bitonto, il 10 agosto 1885, ospite del Cav. Gennaro Sylos Labini.