“L’anno 2020 attraverso l’emergenza pandemica da Covid-19 ha costretto la Fondazione ad una attività notevolmente condizionata da limitazioni, da protocolli da rispettare, dalla necessità di adottare comportamenti e stili di vita e di operatività diversi, al netto delle tante incertezze e dei tanti timori di quanto poteva accadere a coloro che lavorano, ai volontari, alle tante persone accompagnate, assistite e curate in ognuno dei nostri servizi”.
Con queste parole il Presidente don Vito Piccinonna e il Direttore Giovanni Vacca hanno presentato ai componenti del Consiglio di Amministrazione e al Collegio dei Revisori dei conti il Bilancio consuntivo 2020 che è stato approvato mercoledì 30 giugno.
Il Bilancio della Fondazione, che quest’anno si arricchisce, per la prima volta, dell’attributo “sociale” così come previsto dalla Riforma del Terzo Settore, registra nonostante tutto, per il terzo anno consecutivo un risultato positivo di gestione.
Lo stesso è stato elaborato utilizzando già i nuovi schemi, obbligatori dal prossimo anno, previsti dal decreto 5 marzo 2020 del Ministero del Lavoro, con il quale viene adottato la modulistica per la redazione del bilancio degli Enti del Terzo Settore.
“È stato fatto tanto – continuano nella lettera di presentazione che si trova all’inizio del documento -. Non sono mancati aiuti, sostegni economici, elargizioni materiali di prodotti, di cibo, di cose utili per chi faceva e fa ancora difficoltà. Per tale motivo ringraziamo gli stakeholder con i quali la Fondazione interagisce e i tanti benefattori che sostengono la nostra opera”.
Numerose sono state le progettualità che hanno coinvolto l’Ente e che hanno portato lo stesso ad allagare quella rete sussidiaria sia verticale che circolare.
Tante le attività. Sistematizzate in tre aree: socio-sanitaria, socio-assistenziale, culturale e formativa attraverso le quali la Fondazione:
? ha garantito cure palliative attraverso l’Hospice mediante i ricoveri a 384 malati e a 116 malati seguiti in assistenza domiciliare;
? dispensato 69.807 pasti caldi sia in mensa che a domicilio delle famiglie bisognose, sia presso le strutture interne;
? ha accolto 18 malati di Aids in casa alloggio e 8 donne con bambini in casa di accoglienza;
? ha accompagnato nel recupero dalle dipendenze 48 persone;
? ha seguito 55 minori affidati ai servizi educativi.
Numeri che non forniscono un quadro puntuale e dettagliato dell’intera attività della Fondazione ma che dicono tutto l’impegno profuso da tante persone: 60 volontari, 95 dipendenti, 28 giovani in servizio civile, i responsabili, i componenti degli organi statutari.
Cifre che raccontano il servizio, l’attenzione a chi vive in difficoltà e che, come ha affermano il Presidente e il Direttore, sono l’espressione di una volontà di “assumerci la responsabilità di rafforzare le alleanze territoriali tra settore pubblico e terzo settore, superando i meccanismi di delega al non profit o, se delega potrà esserci, dovrà essere sempre più collaborativa, ed elevando i sistemi di co-progettazione, fare sistema, collaborazioni sistematiche e non clientelari, insomma un welfare integrato”.
Il documento che viene pubblicato, insieme alla relazione dell’organo di Controllo e alla relazione della società di revisione esterna BDO, conferma che la Fondazione è un ente del Terzo Settore che “non può essere solo il braccio operativo, ma deve recuperare al più presto la dimensione della promozione di visioni, di mentalità, di conoscenze, di cultura”.
Per tale motivo l’intera governance della Fondazione, dedicando questo documento al compianto consigliere dott. Michele Giura, che ha profuso tante energie per la crescita dell’Ente, auspica che l’emergenza sanitaria possa aver insegnato a “costruire il futuro insieme, uniti in una interdipendenza di responsabilità”.
Il Bilancio sociale con le allegate relazioni è possibile visionarlo o acquisirlo al seguente link