“E’ stato un attimo. Tremendo. Poteva essere l’ultimo. Forse non ci rendiamo ancora conto che poteva essere una tragedia e ci è andata davvero bene. C’è da ringraziare Iddio“.
Quasi sospira Pinuccio, sopravvissuto all’incendio dell’autobus sull’A14, ieri.
Una gita in visita ai mercatini natalizi, fra svago e spensieratezza, poteva trasformarsi in un dramma doloroso e assurdo.
Alla fine, è rimasta solo la carcassa del mezzo con tutti i bagagli inceneriti.
Ma tutto era iniziato nella Galleria Novilara, tra Fano e Pesaro.
“Ad un certo punto, ha cominciato a prendere fuoco il vano motore. L’autista, prontamente, ha accostato ed ha provato a spegnere le fiamme con l’estintore ma non c’era niente da fare. Allora, siamo scesi immediatamente e in fila indiana, mentre le pareti del tunnel si andavano annerendo per il fumo che si levava copioso, abbiamo raggiunto l’uscita. Quasi immediatamente, sono intervenute le forze dell’ordine, le autobotti dei vigili del fuoco che hanno domato l’incendio e le ambulanze del 118, di cui, per fortuna, nessuno ha avuto bisogno“, ricorda ancora sconvolto.
Dietro, una coda di nove chilometri e due ore ha paralizzato il traffico e fra le auto in fila anche alcuni bitontini, poi accorati nel sapere che erano coinvolti concittadini in quell’inferno.
“Sì, forse qualcuno era spaventato e infreddolito perché, dovendo abbandonare in fretta l’automezzo, aveva dimenticato di portare con sé il giubbotto, però eravamo tutti incolumi. Poi, abbiamo preso un bus sostitutivo e siamo rientrati a notte fonda, verso le 2“, conclude.