Venticinque anni e già pluripregiudicato, è A. C., nipote di una delle famiglie criminali bitontine che hanno il proprio quartier generale in via Crocifisso.
I reati per cui è finito in manette, compiuti tra dicembre e gennaio scorso, furto in abitazione, utilizzo indebito di carte di credito e due rapine a mano armata in danno di due distributori di benzina.
Le indagini, avviate dai Carabinieri della Stazione di Bitonto e coordinate dalla Procura della Repubblica hanno consentito di far luce su alcuni gravi fatti avvenuti a Bitonto, Modugno e Corato e che vedevano come artefici più individui, travisati, i quali, per giungere sul luogo dei delitti utilizzavano sempre lo stesso tipo di autovettura di colore nero.
Al soggetto è contestata un furto in abitazione commesso il 12 dicembre del 2016. In quattro fecero irruzione in una abitazione di Bitonto e, dopo aver forzato con la fiamma ossidrica una cassaforte, riuscivano a portare via gioielli, soldi e carte di credito. Hanno usato le carte anche in diversi sportelli bancomat in centro, prelevando ingenti quantità di denaro usati all’interno di sale giochi e slot machine. Grazie all’acquisizione delle immagini di videosorveglianza degli sportelli bancari si è riusciti ad individuare uno dei responsabili a bordo della stessa autovettura.
Il suo volto, nonostante fosse parzialmente travisato, veniva riconosciuto dai militari della locale Stazione CC. Pochi giorni dopo, siamo a gennaio 2017, lo stesso modello di autovettura sempre di colore nero, con un’altra targa, veniva utilizzata dai malfattori per portare a segno una rapina a mano armata: il soggetto assieme ad un altro complice, rimasto ignoto, punta la pistola alla tempia del titolare di un distributore di benzina sulla SS96, a Modugno, portano via una refurtiva pari a 5 mila euro tra tabacchi, dolciumi, gratta e vinci, oltre all’incasso della giornata.
Dopo due giorni da questo episodio, con le stesse modalità, si reca con altri tre complici a Corato, sulla Sp231, per rapinare un altro distributore di benzina: puntano all’addetto al rifornimento sia la pistola che l’estintore portando via 500 euro; di lì si spostarono al bar adiacente per portare via una teca contenente tabacchi e l’incasso, un bottino di 750 euro.
I sospetti degli uomini dell’arma sul 25enne hanno trovato riscontro in alcune perquisizioni, veicolari e domiciliari, nel corso delle quali venivano rinvenuti gli stessi indumenti utilizzati durante le rapine, gratta e vinci rubati e la teca portata via dal distributore coratino.
Inoltre, una delle carte sottratte dalla cassaforte era stata utilizzata per acquistare un cellulare e che le targhe apposte, di volta in volta sulla vettura di colore nero di sua proprietà, erano appartenenti ad altre autovetture.
Tutti questi elementi probatori hanno consentito alla Procura della Repubblica di Bari di ottenere dal Gip del Tribunale l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai militari della Stazione di Bitonto, che hanno arrestato e condotto il soggetto alla Casa Circondariale di Bari. Sono ancora in corso le indagini per accertare l’identità dei complici.