Da Luigi De Gennaro, nostro affezionato lettore, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Si è svolta ieri mattina la commemorazione per Antonio Barricelli, lo sfortunato ciclista bitontino morto a causa di un malore lo scorso 18 agosto mentre si allenava in bicicletta in compagnia di un amico. Terribile quella mattinata, perché subito dopo le prime pedalate, Antonio ha avuto giusto il tempo di dire “mi sento male“, poi si è accasciato sull’asfalto ed è morto. A nulla sono servite le manovre rianimatorie eseguite dell’amico (che di professione è infermiere) che con lui si allenava, e quelle del medico rianimatore del 118 giunto immediatamente sul posto del misfatto.
Su mia volontà, gli amici hanno voluto rendere omaggio alla memoria di Antonio attraverso la realizzazione di un monumento (realizzato dal maestro artigiano Emanuele Garofalo) da collocare sul posto della disgrazia, ovvero sul tratto di Poligonale che unisce la via vecchia di Bitonto con la provinciale per Giovinazzo. Alla cerimonia è intervenuto don Peppino Ricchiuto che ha benedetto il manufatto e ha recitato la preghiera del ciclista, alla presenza della moglie dello sfortunato ciclista, alcuni parenti e sopratttutto circa 150 ciclisti in rappresentanza delle varie associazioni ciclistiche bitontine (Bitonto Bike, Team Oro Verde, Dinamik Bike, Centro Tim, Velosprint) nonché dei vari gruppi in rappresentanza delle associazioni dei comuni limitrofi (Modugno, Molfetta, Giovinazzo, Bari). Molto struggente è stato il momento in cui la vedova ha provveduto a collocare sul posto il caschetto e gli occhiali protettivi del marito e ha letto una lettera dedicata al consorte che ha suscitato commozione ed occhi rossi in tutti i partecipanti. È stato osservato un minuto di raccoglimento al temine del quale è seguito un lungo e caloroso applauso.
A fine cerimonia, prima del rompete le righe, tutto il plotone dei ciclisti ha intonato il coro: “Antonio, uno di noi!“