Anno
nuovo, problema vecchio.
Già,
perché come puntualmente accade, anche il 2016 si apre con lo
spauracchio dell’ecotassa, cioè quel famigerato e speciale tributo
che i Comuni (alias i cittadini) sono costretti a pagare in base alla
percentuale di raccolta differenziata, che per legge regionale deve
essere al 40 per cento.
Tradotto,
più si è lontani da questa soglia, tanto più l’ente locale è
costretto a sborsare. Anche se, a dire la verità, negli anni passati
non è mai successo perché dalla Regione sono stati magnanimi e
hanno sempre “aggirato l’ostacolo” con provvedimenti
straordinari.
Ebbene,
anche per l’anno appena iniziato, Bitonto non parte con il piede
giusto. Stando ai valori stabiliti dal dirigente regionale della
sezione “Ciclo e rifiuti” la vigilia di Natale – e anticipati
dai colleghi di Bitontolive – la città dell’olio si troverà
a pagare 25,82 euro a tonnellata, la somma più alta. La stessa, in
realtà, che avremmo dovuto pagare nel 2015, dove invece Palazzo
Gentile se l’è cavata con 7,50 euro a tonnellata.
Questo
perché la percentuale di raccolta differenziata cittadina si attesta
attorno al 26 per cento (stando ai dati pubblicati dal rapporto di
Legambiente “Comuni ricicloni” che però si ferma a settembre
2015). Troppo bassa.
«La
verità – afferma ai nostri taccuini l’assessore all’Ambiente,Domenico Incantalupo – è che è la Regione stessa, impedendoci
di affidare il servizio, impedisce ai Comuni di arrivare al 40 per
cento. E se poi non partirà l’Aro (Ambito di raccolta
ottimale, ancora in ritardo), diventa ancora più difficile».
In
realtà, però, non ci sarebbe da preoccuparsi, in quanto da
lungomare Nazario Sauro starebbero pensando a una (ennesima)
soluzione tampone. Non più il 5 per cento di raccolta differenziata
in più da raggiungere a giugno di ogni anno rispetto a dicembre
dell’anno prima, ma qualcosa un po’ più “seria”.
«Si
sta pensando – è
la convinzione del sindaco Michele Abbaticchio rilasciata sempre aBitontolive
– a un provvedimento che tenga conto della media dei risultati
raccolti nell’intero semestre di riferimento».
«Questo
perché – conferma
Incantalupo – si
vuole premiare la continuità, ed evitare che Comuni che hanno una
percentuale del 10 per cento si ritrovino a giugno improvvisamente al
30 per cento evitando di pagare l’ecotassa».
L’esponente
de il “Laboratorio”, poi, conferma che la percentuale bitontina
sia in aumento. «Da
quando abbiamo attivato il vero porta a porta nel Centro storico –ragiona
– i
dati ci stanno dando ragione. A novembre abbiamo raggiunto quota 30,6
per cento, e attendiamo ulteriori progressi a dicembre con
l’attivazione del servizio anche nelle frazioni».