È partita la piantumazione delle palme washingtonia e chamaerops excelsa donate dal ruvese Nicola Pricchiazzi, titolare dell’azienda agricola “I due pini”, dalla zona artigianale di Bitonto. Il verde di diverse zone della città e di Mariotto sarà implementato da queste piante. Oggi, si proseguirà con la Villa Comunale e al parco sen. Masciale, di cui degna di menzione è la richiesta arrivata dall’associazione “Vogliamo Bitonto Pulita” di avere delle palme, a cui l’amministrazione ha prontamente risposto.
«Abbiamo accolto di buon grado la donazione del sign. Pricchiazzi -ha dichiarato l’ing. Cosimo Bonasia, assessore al Verde Pubblico e al Decoro Urbano- che ha voluto cedere queste palme ai Comuni che hanno risposto, entro il 30 giugno, alla sua lettera, giunta a metà maggio, per la dismissione della sua azienda. Abbiamo intenzione di ringraziare pubblicamente Nicola invitandolo nella nostra Bitonto».
Dopo la perizia del 17 giugno del geom. Salvatore Rienzo, Istruttore Tecnico di questo servizio, è iniziata, allora, la piantumazione delle palme che saranno collocate in zona piscina, nel parchetto di via Togliatti, all’ingresso di Mariotto. Il Comune di Bitonto ha chiesto 70 palme di quelle messe a disposizione da Nicola Pricchiazzi (in tutto 700), anche altri territori limitrofi ne hanno fatto richiesta come Bisceglie nella quantità di 600 per un progetto più grande.
«Il nostro intento è quello di implementare il verde pubblico e di migliorare la qualità della vita. Non è vero che nel nostro territorio non ci sono piante esotiche, un esempio ne è la Villa Comunale. Perciò, abbiamo accettato con criterio il dono delle palme che sono piante tipicamente da giardino, da parco. Rifiutarlo sarebbe stato come non includere o accogliere uno straniero».
«Quando si parla di identità territoriale bisogna essere in grado di capire cosa rappresenta. Anche l’ulivo non è propriamente autoctono, proviene dal Medio Oriente. Piuttosto che fossilizzarsi sulla varietà delle piante e sulla loro provenienza, bisogna essere in grado di apprezzare la dinamicità di un paesaggio, accogliere e sintetizzare le essenze arboree, le tradizioni culturali, le tecnologie e tutto ciò che proviene anche da un paese straniero. Mi fa sorridere per questo la critica mossa dalle associazioni ambientaliste locali e che ho letto in questi giorni (https://bit.ly/2NsYhCy ). Siamo attenti alla salvaguardia della biodiversità e siamo pronti a un confronto a riguardo».
I lavori in corso (espianto delle palme, carico su mezzi, trasporto, realizzazione delle buche e reimpianto, innaffiatura in questo primo periodo) sono stati affidati alla ditta bitontina “Carbone Graziana”. La novità è la modalità di assegnazione della manutenzione delle palme e di tutto il verde pubblico del territorio di Bitonto e delle frazioni.
«Non ci sarà più un’assegnazione occasionale dei lavori di manutenzione del verde, ma ci sarà un bando volto ad assicurare stabilità per un intero triennio per un importo di 1.710.000 euro, quindi 570.000 euro all’anno. Rispetto al passato stiamo cercando di portare delle novità all’interno della gestione manutentiva delle aree verdi con la tecnologia del WebGis dove ci sarà un censimento scientifico del verde in upgrading. Così, in maniera puntale e istantanea potremo sapere dove ci troveremo, che tipo di pianta avremo, il tipo di manutenzione fatta e tutte le risposte alle domande attinenti a tale ambito».
«Con l’ingegnere Paolo Dellorusso prima della pandemia abbiamo parlato anche della possibilità di applicare questa tecnologia innovativa in altri ambiti come quello stradale. Riprenderò ora tale discorso in sospeso perché questo è il futuro. Abbiamo bisogno di questa tipologia di censimento sul territorio».