Le dichiarazioni a margine della conferenza stampa relativa alla discarica “Ecoambiente”, rilasciate alla stampa dal segretario della sezione cittadina di Rifondazione Comunista, mi lasciano interdetto e sono la prova di un atteggiamento dettato da preconcetti e pregiudizi di natura esclusivamente politica. Sono, soprattutto, spiazzanti se si considera che lo stesso Tafuto, intervenuto all’incontro con i giornalisti, ha espresso pubblicamente parole di apprezzamento per l’operato dell’Amministrazione comunale e del sottoscritto, sottolineandone il coraggio e la determinazione a difesa del diritto alla salute. Evidentemente al segretario di Rifondazione Comunista piace fare il Giano Bifronte! Nel mettere all’indice in maniera generica e indiscriminata la classe politica locale che ha governato la città negli ultimi 40 anni, l’amico Tafuto dimentica, però, che Rifondazione Comunista non può tirarsene fuori, avendo condiviso in alcuni momenti responsabilità di governo al fianco proprio di alcuni dei politici che oggi mette sul banco degli imputati. In ogni caso, questo per la nostra città non è il momento delle lacrime. Non ne abbiamo mai versate e né servirebbe farlo, perché siamo animati dalla convinta determinazione di non risparmiare nessuna energia per la ricerca della verità e per la messa in sicurezza della vecchia discarica, guidati dal dovere di difendere a ogni costo il nostro territorio e con esso il diritto alla salute di tutti noi. Lo dimostrano: – la denuncia-querela, conseguente alla conclusione delle analisi di caratterizzazione realizzate su impulso di questa compagine amministrativa, con la quale abbiamo chiesto alla Magistratura di fare piena luce sulle responsabilità penali e amministrative che hanno portato alla “bomba” Ecoambiente; – l’interlocuzione con l’AReSS (avviata già nel novembre 2022 a pochi mesi dal nostro insediamento) per la condivisione del quadro dell’epidemiologia dei tumori in città nel quinquennio 2014-2018 (ultimi dati disponibili) rilevato dai dati del Registro Tumori Puglia, dai quali emerge un “unico eccesso, nel sesso maschile, per il tumore del fegato, sia per l’incidenza che per la mortalità”, preordinata all’indagine sulla possibile correlazione con l’attività della discarica; – l’attivazione immediata del tavolo tecnico con Regione, Arpa, Città Metropolitana e Asl che dovrà programmare la necessaria messa in sicurezza e la successiva bonifica del sito di contrada Torre d’Agera. Lo dimostra anche la ferma battaglia condivisa con le associazioni ambientaliste cittadine che l’Amministrazione comunale ha affrontato con successo per opporsi alla discarica Fer.Live. E stia pur certo Tafuto che non ci tireremo mai indietro per continuare a difendere la salute dei bitontini in nessuna circostanza, attivando tutte le iniziative necessarie per farlo, ivi compresa la richiesta di rendere il nostro territorio “zona franca” in materia di rifiuti, pur consapevoli della sua limitata efficacia, dal momento che gli agenti inquinanti e pericolosi per la salute pubblica non sempre sono contenibili a livello di singolo territorio comunale. Credo che questo solenne impegno sia il vero “atto d’amore” da dedicare alla città, alla quale non gioverebbero in alcun modo gesti come le dimissioni di Sindaco e Consiglio comunale, utili solo a creare un improduttivo vuoto amministrativo e alimentare clamore mediatico. Così il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal segretario cittadino di Rifondazione Comunista dopo la conferenza stampa sulla discarica “Ecoambiente” del 9 aprile scorso.