Gino Ancona non ci sta. Non lo ha mai fatto, figurarsi adesso che la posta in gioco è così alta. “Va bene, ho capito, ci hanno fatto pure un consiglio comunale monotematico per dire che sono tutti d’accordo a non volerla e, nel frattempo, si attende quel che dirà il Tar, ma in concreto che si vuol fare con la discarica Fer.live? M’han fatto ridere quando qualcuno ha detto: “Non è il caso di chiamare in causa le amministrazioni precedenti”. Ma stiamo scherzando? Se la città è ridotta in queste condizioni disastrose con discariche legali e abusive ovunque nel nostro territorio martoriato ci sono ben precise responsabilità politiche che hanno nomi e cognomi. Altroché. Sappiamo benissimo quale grande sistema mafioso regga il business dei rifiuti”, grida l’anarchico più famoso d’Italia. Che così prosegue: “Come altro ce lo deve dire la natura che così non va? Abbiamo l’aria inquinata più di quella di New York, la falda acquifera pessima, l’aumento esponenziale dei tumori in città: ma, insomma, che vogliamo fare?”. E conclude, battagliero come sempre, riproponendo la sua soluzione: “Si emetta immediatamente una ordinanza da parte del sindaco che blocchi tutto a tutela della salute pubblica e poi ne parliamo con l’azienda, Decaro e la Città metropolitana”.