Un intreccio di colori, note, parole ed emozioni ha incantato piazza Cavour nelle due giornate del Festival del Folklore Internazionale che è stato diretto dal gruppo bitontino Re Pambanélle.
Si è rinnovata, il 6 e il 7 agosto, una tradizione con la XXI edizione del Festival.
«Abbiamo provato delle forti emozioni – il bilancio di Tina Masciale, presidente de Re Pambanélle, è positivo- insieme al pubblico che ci ha seguiti. C’è stata grande partecipazione. Quello che ci auguriamo è che questo festival internazionale del folklore possa far storia, ogni anno con una miglioria in più, diventando un appuntamento prestigioso nella terra di Bari».
«Il festival è un’occasione importante per far conoscere e visitare il nostro paese, oltre che per affrontare un metaforico viaggio intorno al mondo. Quest’anno abbiamo apprezzato la bellezza delle danze acrobatiche del bravissimo gruppo della Georgia, oltre che i colori e le danze della Colombia. Sono state due serate formidabili e siamo soddisfatti».
Tra le novità di quest’anno c’è stato lo spettacolo che è stato messo in scena da tutti i componenti del gruppo Re Pambanélle nel corso della prima serata.
Sulle note dei canti popolari bitontini e attraverso la vivacità dei balli e dei colori dei costumi dei protagonisti –di cui si è occupata Tina Masciale- è stato fatto un tuffo nel passato, seguendo l’ordine delle stagioni che continuano a segnare le nostre terre.
«Con questo spettacolo abbiamo, innanzitutto, voluto fare conoscere gli usi e costumi della nostra città, alcuni dei quali scomparsi. Il messaggio che abbiamo lanciato è legato al corso della vita agricola che ci ha da sempre uniti e portato pace. Ed è questo che vogliamo possa donare anche agli altri».
Molte volte quel che colpisce è la semplicità e umiltà di un popolo che sorride e scaccia via ogni male danzando, raccontandosi storie, magari dopo una dura giornata di lavoro nei campi. I bitontini più anziani –i nostri nonni- non fanno altro che parlarne con gioia ed è un bene se certe tradizioni vengano mantenute e tramandate.
E’ quello che puntualmente cercano di fare Re Pambanèlle, come con lo spettacolo che hanno messo in scena.
Si è trattato di un riadattamento di un vecchio lavoro di Anna De Santis, intitolato “Vonne e venene re stagiune”. Sono state estrapolate le parti più salienti di questo spettacolo sotto la regia di Mariella Lisi.