Riflettori
puntati sul palazzetto più grande dell’intera Puglia (il quarto più grande di
tutto il Mezzogiorno): il Palaflorio di
Bari si è vestito di aura tutta nuova per i Mondiali di volley femminile.
Dal 23 settembre al 28 settembre, per la
prima fase, e dal 1 al 5 di ottobrenella seconda, il capoluogo è il luogo d’arrivo delle squadre di tutto il
mondo.
Anche
Bitonto, in qualche modo, giocherà la sua partita nella manifestazione, in una posizione
marginale ma fondamentale per l’esito delle gare: sarà il concittadino Giuseppe Mastronicola a fare da giudice di linea e da addetto al video check (Challenge system).
«Il mio compito è quello di coadiuvare
le scelte arbitrali – ci spiega Giuseppe – per segnalare le palle dentro e fuori ed eventuali tocchi». Il video check,
invece, è una tecnologia, messa a punto dalla Lega Pallavolo di Serie A che,
dopo aver cambiato la storia dell’arbitraggio in Italia, si è proposta come
piattaforma di tecnologia anche nei mondiali offrendo la possibilità di avere
il ralenty delle azioni per due chiamate a set: «Le squadre ne hanno diritto e
questo aiuta in eventuali perplessità durante la gara – continua –: sono ben sedici, infatti, le telecamere
posizionate sulle linee, sulla rete e sul tabellone che dovremo tenere sotto
controllo».
«L’esperienza al video check è
cominciata – racconta Mastronicola – l’anno scorso, quando la Fipav, data la presenza del Molfetta in A1, ha richiesto la presenza di arbitri nazionali per questo
ruolo. E di lì anche un’altra bellissima esperienza: la Final Four nazionale a
Bologna». (leggi qui: http://www.dabitonto.com/news/r/toto-arbitro-calcio-udinese-milan-a-de-pinto-volley-mastronicola-nella-final-four-di-coppa-italia/2722.htm).
A
Bari, ora, c’è grande attesa per l’arrivo della nazionale italiana femminile di pallavolo: se la squadra di mister
Bonitta vincerà oggi contro la Germania, sbarcherà con certezza a Bari –
altrimenti dovrà attendere la partita di domenica, augurandosi che si piazzi in
classifica fra le prime due-: la marcia ingranata, però, lascia presagire per
il meglio.
L’Italia
è impegnata nel girone A che si sta giocando a Roma (gli altri due si svolgono
a Trieste e Verona) dove è impegnato un altro bitontino, Giuseppe Achille caro compagno di viaggio sin dagli esordi, nel
2006, di Mastronicola.
Oltre
alle azzurre, hanno staccato il biglietto della seconda fase la Russia,
campione uscente, il Brasile, numero uno del ranking mondiale, gli Stati Uniti,
la Cina, la Repubblica Domenicana e la Germania: sono ancora nove le squadre in
cerca di qualificazione.
Mastronicola, questa mattina alle 10.30 sarà impegnato con Azerbaijan – Belgio e nel pomeriggio
alle 17 con Giappone – Portorico.
Ma
qual è il clima che si respira in campo?«L’emozione
è enorme – confessa Giuseppe – ma
c’è anche grande tensione perché nelle decisioni puoi determinare punti
decisivi, ci vuole tanta concentrazione. Poi, l’atmosfera nei palazzetti è
molto diversa da quella degli stadi: sia la nazionale cubana che quella belga, per esempio, al minimo stacco musicale ballavano trasmettendo un’atmosfera
gioiosa e questo è molto positivo anche per la gente che frequenta le partite».
«Anche
stare a stretto contatto con gli arbitri internazionali – continua il giudice
di linea – è molto proficuo: tanti ti coinvolgono
e non sono per nulla altezzosi. Poi a sera, tornando, riguardi il film della
partita e trovi sempre confronti, spunti, interrogativi e questo fa parte della passione
e dell’amore che si porta in campo».
E
poi conclude: «Il miglior arbitro è
quello che passa inosservato, che non si erge a protagonista della gara ma si
limita a regolamentare lo scontro agonistico tra gli atleti».