“Bis orat qui bene cantat”. La frase di sant’Agostino accoglie i visitatori al terzo livello del
Torrione Angioino, il più alto, il più vicino al cielo, lungo la strada che
porta a Dio. Come Maria, che l’artista Silvana De Palma pone, rappresentata da
un fiore, sull’ultima scala del Torrione, a metà strada tra il piano del
pavimento, il livello umano, e la simbolica rappresentazione di Dio.
È parte di una delle tre installazioni
allestite nell’ambito della mostra “MA3M – Alchimie mariane”, inaugurata gli scorsi giorni al Torrione Angioino. Una collettiva d’arte contemporanea curata da
Silvana De Palma, Saverio Maggio e Patrizia Ricco, presentata da una
riflessione critica di Francesco Parisi, visitabile fino al prossimo 1° giugno.
“Un percorso iniziatico dell’anima verso la sublimazione spirituale. – La definiscono i tre artisti – Tre visioni su un unico tema: la Madonna. Tre sale, tre colori (bianco,
nero, oro), tre stadi (nigredo, albedo, sublimazione), tre passaggi verso
un’unica meta: Maria”.
Al primo livello, Saverio
Maggio presenta una Madonna vista di spalle, vestita di un velo bianco e
luminoso su cui i visitatori possono lasciare il proprio pensiero. La
fotografia domina suggestiva il secondo piano, con gli scatti realizzati da
Patrizia Ricco alla statua dell’Addolorata conservata nella Cattedrale di
Bisceglie. Al terzo, forte e coinvolgente è il suono, la musica e le parole dei
canti popolari medievali dedicati a Maria, le cantigas spagnole e i versi cantati dai pellegrini francesi in
marcia verso i santuari. “Tre insolite
prospettive dell’immagine mariana: – come scrivono i tre artisti – una rilettura alternativa, moderna, originale
ed inedita dell’icona Madre per eccellenza”.