”Un pensiero tutto bitontino di arte sentita, popolare e religiosa (nel significato profondo che codesto aggettivo esprime)”.
S’accompagna con questa frase la pergamena che il prof. Avv. Vincenzo Caputi Jambrenghi, quindici anni fa donò all’allora sindaco Nicola Pice. Un dono che fu debitamente incorniciato dal primo cittadino e consegnato all’Arciconfraternita del Rosario perché lo tenesse esposto nella cappella dei Misteri della chiesa di San Domenico.
L’avvocato aveva rinvenuto nella Biblioteca del bitontino Francesco Ragni, professore di latino e greco al liceo “Sylos”, manzoniano, dantista e preside al liceo classico “Alighieri” di Roma, questa “Processione del Venerdì Santo” del bitontino Panessa.
«Un’opera di commovente freschezza, che, pur composta a matita e pastello, ha resistito bene alla prova del tempo – spiega lo stesso Pice -: era stata realizzata nel 1898 nell’arco di 24 giorni. Nell’epistolium di accompagnamento del dono il prof. Caputi Jambrenghi aggiungeva: “Nella “casa dei bitontini” che ha ospitato a Roma tanti giovani sotto concorso o in servizio militare, casa Ragni, oggi vivo io, anche con il mio studio legale, e coltivo lì una grande memoria, quella della famiglia di mia madre. A nome di mio nonno, dunque, faccio dono alla Città da Lei degnamente e prestigiosamente presieduta di una copia computerizzata di una “Processione” unica al mondo, come quella che “costringeva” i miei Nonni a lasciare Roma ogni anno per il Venerdì Santo di Bitonto”. A distanza di quindici anni ho ritenuto giusto fare menzione di questa donazione ed evocare il fascino incredibile che è insito nella semplicità e nella immediatezza espressiva di queste figurazioni processionali, derivate dal loro carattere popolare e da una forte identità spirituale».
Particolare, nel disegno, l’Addolorata già attorniata dalle 110 candele, confratelli di più confraternite e le due bande.