Immerso nella pace vespertina del giardino parrocchiale, un albero ha cominciato a vivere: il Pero Coscia (Pyrus communis), creatura generosa, ha preso a palpitare segretamente ieri al tramonto, proprio quando il giorno si congeda con la sua luce più maliosa e ogni percezione cede all’incanto crepuscolare.
È un dire da cristiani che il bene fatto prima o poi torna indietro. Lo è certamente pensando alla spontanea manifestazione di riconoscenza che ieri Mariotto ha voluto tributare alla dott.ssa Elisabetta Demichele, pediatra, scomparsa lo scorso 11 Aprile all’età di 65 anni.
C’erano tanti bambini nel suggestivo giardino mariottano ad animare con la loro innocenza il ricordo della dott.ssa Elisa: piantato l’alberello, alcuni di loro, con istintiva operosità, hanno versato la prima acqua nel solco mentre altri cingevano l’orlo del terreno circostante col sorriso dei fiori più belli.
E c’erano gli affetti più cari alla dottoressa scomparsa: suo marito Ernesto e i suoi figli Giulio e Maria Grazia, cui il parroco don Francesco ha rivolto parole di conforto, sulla scia del Vangelo di Giovanni letto durante la messa in suffragio: « Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore ».
Il gesto simbolico in memoria della dottoressa bitontina ha preso le mosse dall’iniziativa di alcuni genitori e parrocchiani di Mariotto, Giovanna, Rosanna, Michele e altri che hanno reso possibile questo momento di raccoglimento e di vicinanza alla famiglia della dottoressa Elisa.
Ad un albero, si sa, si deve prestare molta cura affinché possa crescere bene, perché piantare un albero è un gesto significativo, è la metafora della vita che continua e che si rinnova ciclicamente ed è anche il rituale della memoria, come in questo caso, il ricordo di una bella professionista e della sua spontanea, materna gratuità con cui ha amato i suoi bambini.