Turismo è “l’insieme
di attività e di servizi a carattere polivalente che si riferiscono al
trasferimento temporaneo di persone dalla località di abituale residenza ad
altra località per fini di svago, riposo, cultura, curiosità, cura, sport ecc.
Il turismo è pertanto trasferimento ciclico: partenza dal domicilio abituale,
arrivo ed eventuale soggiorno nella località di destinazione, ritorno alla
località di partenza”.
Recita così l’enciclopedia Treccani alla voce “Turismo”
ma i dati bitontini cosa fanno emergere? Le nostre ricerche hanno evidenziato
un flusso di stranieri, ma anche
italiani e pugliesi, che visitano la nostra città specie nei mesi estivi (da
aprile a settembre).
Per la maggior parte giapponesi (grazie alle promozioni
culturali e musicali), tedeschi, francesi, olandesi, inglesi e spagnoli, dopo
il trasferimento dell’Ufficio di
Informazioni e Accoglienza Turistica (Iat) dalla Biblioteca Comunale al
Torrione Angioino, sembrano disorientati appena arrivati in città per la
mancanza di una cartellonistica adeguata.
Era Luglio 2015 quando l’assessore al Marketing
Territoriale, Rino Mangini, commentava così lo spostamento dell’ufficio: «Spostare lo Iat alla porta di ingresso
della città significa poter tenere
aperto anche il Torrione. A breve avremo una cartellonistica nuova in tre
lingue, la “i” di “information” e un questionario breve, in quattro lingue
(spagnolo, francese, inglese e italiano), in cui i turisti segneranno: da dove
sono venuti, chi sono, la loro età e come hanno conosciuto la nostra città». I
formulari, a detta dell’assessore, dovevano essere distribuiti in tutti i
luoghi di approdo come la Cattedrale, il Torrione, la Galleria “Devanna”, ma anche B&b ed esercizi
commerciali, per poter incrociare dati e numeri.
Capiamo bene che Roma non fu costruita in un giorno,
ma sono passati sei mesi e tranne che per la cartellonistica nuova dedicata al
Teatro “Traetta”, che risultava ancora “Umberto” sulla segnaletica dopo quasi
dieci anni dalla sua apertura, i turisti restano ancora disorientati.
I ragazzi del Servizio Civile hanno tentato di supplire
alla mancanza di un cartello ufficiale tramite fogli in A4, in bianco e nero, affissi
fuori dalla porta del Torrione Angioino, che sono stati staccati e ridotti in
cenere dai ragazzi che puntualmente, la sera, frequentano la zona.
Proprio due giorni fa abbiamo incontrato due turisti di
Pesaro, disorientati nell’Episcopio della Cattedrale: non avevano trovato
nessun ufficio informazione (ed erano le 11.30), le chiese erano chiuse. Così ci siamo
improvvisati ciceroni, portandoli qui e là per la città vecchia, convincendoli a
restare a pranzo per poi ricominciare il tour alle 15.00.
Ma quanti arrivano e non trovano nessun curioso a dar
loro qualche indicazione?
Come mai non si è ancora pensato a creare un accordo
con la diocesi e le parrocchie per tenere tutte le chiese della città aperte in
orari straordinari, soprattutto nei mesi di maggiore attrazione o in
corrispondenza di eventi importanti?