Nei giorni in cui rimbalzava la notizia della chiusura del Tribunale cittadino, il Comune, invece, ne rafforzava la pulizia.
Con una determina dirigenziale del 31 luglio scorso (ma pubblicata sull’Albo Pretorio soltanto una settimana fa) da Palazzo Gentile fanno sapere che dal primo luglio il servizio di pulizia degli uffici di via Planelli è stato affidato alla ditta Eco Sprint di Napoli, vincitrice dell’apposita gara d’appalto.
Venti giorni più tardi, la stessa azienda comunica che a seguito di sopralluogo nei locali del tribunale, di predisporre un presidio giornaliero, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria dalle 10 alle 13, per provvedere alla pulizia ed igienizzazione a rotazione dei servizi igienici,per complessive 7 ore settimanali.
La richiesta è accolta positivamente, tanto che dal 1°agosto scorso il Comune ha autorizzato il “trattamento speciale” dei servizi igienici dell’immobile comunale.
Il disco verde alla pulizia, inoltre, comporta anche un salasso maggiore alle casse di palazzo di città. La spesa da sostenere, infatti, è di oltre 550 euro al mese.
La scelta di rafforzare la pulizia ai locali del Tribunale locale non è affatto casuale, ma rientra in quel preciso piano di manutenzione che i singoli Comuni delle sedi distaccate degli uffici giudiziari di Bari erano obbligati a fare per mantenerle in vita per almeno 5 anni. Piano, poi, spazzato via dal decreto del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
La vicenda della chiusura dei Tribunali, però, sembra tutt’altro che chiusa. In attesa, infatti, della pronuncia del Tar sul ricorso presentato dal Comune, proprio ieri il Parlamento ha votato all’unanimità per un rinvio della loro soppressione. Lo ha affermato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, che ha sottolineato come «se il ministro Cancellieri procederà ugualmente farà una scelta grave e in contrasto con la volontà delle Camere. Sarebbe un atto gravissimo che renderebbe ancora più precaria la vita del governo».