Altri
occhi elettronici in città e in tutti in Comuni della Città
metropolitana barese. Più servizi e coordinamento delle forze
dell’ordine in tutto l’hinterland barese, in modo particolare per
Bitonto, con incontri continui anche con gli imprenditori. Antimafia
sociale, e più concentrazione sui beni confiscati alla criminalità,
sul modello segnalato da don Luigi Ciotti.
Sono
le soluzioni partorite ieri dal vertice (l’ennesimo) sulla sicurezza
tenutosi ieri in Prefettura, e voluto per arginare la recrudescenza
degli ultimi fenomeni criminosi avvenuti a Bari e dintorni nelle
ultime settimane.
A
incontrare il prefetto Carmela Pagano c’era anche il sindaco di
Bitonto nonché vicesindaco metropolitano Michele Abbaticchio, che ha
ribadito in sostanza tutto ciò che aveva scritto nella lettera
inviata martedì
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/il-sindaco-di-bitonto-scrive-ancora-al-prefetto-chiedendo-un-maggiore-controllo-del-territorio/9077.htm).
Il
primo cittadino bitontino, ha manifestato l’allarme per l’escalation
di furti e rapine in città (quello più incredibile al pullman di
turisti francesi), la perenne guerra per lo spaccio di droga e il
problema del gioco d’azzardo, e ha chiesto espressamente più
controlli, e coordinati, tra le forze dell’ordine.
Cosa
accadrà, allora? Da un lato, i Comuni si doteranno ancora di più di
telecamere, in modo particolare di quelle che sappiano leggere anche
le targhe di autovetture e motocicli. Dall’altro, un maggiore e
miglior coordinamento tra le forze dell’ordine presenti sul
territorio, e che attiveranno anche tavoli di concertazione con gli
imprenditori e le associazioni impegnate nell’antimafia.
Nonché
puntare deciso sui beni confiscati alla criminalità e trasformarli
in occasioni di lavoro e recupero per i ragazzi immischiati nella
malavita.
Il
problema, però, è che si tratta di promesse e impegni che si
sentono e si assicurano da anni, ma che puntualmente sono disattesi.
Perché
questa volta dovrebbero essere rispettati? “Perché ci sono le
risorse economiche – spiega il
sindaco Michele Abbaticchio alla Gazzetta del Mezzogiorno –
attraverso canali di finanziamento nazionali ed europei”.