“Puntualmente,
prima della stagione di raccolta delle olive, si ripresenta l’incredibile e
deleterio fenomeno delle vendite sottoscosto di olio extra vergine di oliva in
qualche supermercato italiano. Anche noi di CNO siamo preoccupati e irritati
come i colleghi di Unaprol che hanno riferito delle offerte a 2,89 euro al
litro in alcuni supermercati romani, e non solo. Abbiamo ripetutamente
denunciato e richiesto interventi risolutivi alle competenti autorità, anche alla
luce dello specifico divieto inserito nel pacchetto di legge sulla qualità e
l’autenticità della produzione nazionale, la cosiddetta Legge Mongiello”. E’
questa la denuncia diffusa oggi in un comunicato stampa del Consorzio Nazionale
degli Olivicoltori (CNO).
“La nostra organizzazione è a suo tempo intervenuta anche con una
sollecitazione all’autorità garante della concorrenza e del mercato, ricordando
che la regolamentazione sul sottocosto oltre ad essere un segnale di
trasparenza per i consumatori è anche un atto dovuto per i produttori
agricoli che pagano un danno enorme a seguito dell’indiscriminato utilizzo
della pratica del sottocosto”, precisa il CNO.
“Non è solo una questione di rispetto di una disposizione legislativa
nazionale – rincara la dose il presidente del CNO Gennaro Sicolo -, ma di sana
e leale competizione di mercato. Spero che i punti di vendita al dettaglio e la
grande distribuzione manifestino una maggiore sensibilità, impieghino sempre le
cosiddette buone prassi commerciali e valutino preventivamente le conseguenze
che derivano da campagne come il sottocosto per l’olio extra vergine di oliva,
svolte peraltro nei momenti meno opportuni”.
“Poi – ricorda Sicolo -, ci sarebbe da fare un discorso sulle truffe. Dallo
“spaccato” che emerge dalla recente indagine di Siena, condotta dalle Forze
dell’Ordine, utilizzando le intercettazioni telefoniche, emerge chiaramente
l’esistenza di un sodalizio dedito alle frodi di varia natura, con centinaia di
imbottigliatori che non affrontano il mercato lealmente e con rispetto per i
consumatori. In questo modo il nostro settore non andrà lontano, come dimostra
quanto riportato nel rapporto presentato al Congresso degli Stati Uniti dove
sono sotto accusa gli oli extra che operatori senza scrupolo esportano con
etichette “Made in Italy”.
“Chiediamo il rispetto delle leggi dello Stato Italiano: sia di quanto sancito
nel cosiddetto Decreto Sviluppo (LEGGE 7 agosto 2012, n. 134) con la fissazione
del limite massimo di 30 mg/kg. di alchilesteri per gli oli extra vergini
etichettati come italiani, sia della cosiddetta Legge Mongiello (14 gennaio
2013, n. 9). Sono grato alle Forze dell’Ordine – conclude Sicolo –
per il loro complicato lavoro di controllo e di contrasto contro i
truffatori”.
“Tutto il carteggio relativo a questa inchiesta è al vaglio dei nostri legali
per valutare le opportune iniziative a
tutela degli imprenditori onesti che da queste situazioni ricevono enormi danni
di immagine in Italia e all’estero. Concludiamo con una raccomandazione per i
consumatori: come qualunque prodotto c’è un prezzo equo che deriva dai costi di
produzione. Quando un litro di olio costa come tre caffè non può essere
qualitativamente garantito !!! Occorre che anche i consumatori prestino
attenzione e di fronte a prezzi troppo bassi si domandino il reale valore
qualitativo del prodotto proposto. E’ iniziata la nuova campagna di raccolta
delle olive. I nostri paesi brulicano di cooperative e di frantoi che lavorano
olive del proprio Territorio con le nostre varietà tipiche, uniche al Mondo,
con le loro caratteristiche organolettiche e salutistiche”, evidenzia il
Presidente.
“Invito
come produttore e Presidente dei produttori del CNO – afferma con forza Sicolo
– le mamme ed i papà ad acquistare direttamente dai produttori, dalle
cooperative e dai Frantoi del proprio Territorio l’olio extravergine di oliva vero”