Avviso Pubblico esprime gratitudine e il plauso più vivo per la vasta operazione antimafia, denominata “Decimazione”, svolta questa mattina da Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, contro i clan della cosiddetta “Società foggiana”, che ha portato all’esecuzione di trenta ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti ai clan Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla.
Dopo quanto era emerso nell’agosto dello scorso anno, a seguito dell’omicidio del boss Mario Romito e del cognato – agguato che è costato la vita a due vittime innocenti, considerati scomodi e involontari testimoni, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani – l’operazione “Decimazione” conferma il soffocante controllo del territorio perpetrato dai clan, portato avanti con l’esercizio sistematico della violenza e delle intimidazioni, testimoniato dal preoccupante clima di omertà diffuso nella società civile e denunciato dal Gip che ha firmato l’ordinanza che ha autorizzato gli arresti odierni.
Tutti gli indagati sarebbero inoltre responsabili di estorsioni e minacce rivolte ad imprenditori locali, dirigenti ed ex dirigenti del Foggia Calcio, a membri delle forze di polizia, nonché alcuni amministratori locali.
Una piaga, quella delle intimidazioni rivolte in Puglia verso sindaci, assessori, consiglieri comunali, che Avviso Pubblico denuncia da diversi anni nel suo annuale Rapporto “Amministratori sotto tiro”. Negli ultimi 5 anni i casi censiti in Puglia da Avviso Pubblico sono stati 312, oltre 60 l’anno. La provincia di Foggia è stata nel 2017 la prima per numero di intimidazioni censite nella regione (17), al sesto posto della graduatoria nazionale.
“Da anni il mondo dell’antimafia sociale invita tutti a non sottovalutare quello che sta accadendo a Foggia – ha dichiarato il Vicepresidente di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, Sindaco di Bitonto – La rassegnazione della società civile di fronte al potere mafioso è l’arma più forte di quest’ultimo. Dobbiamo fare un plauso all’enorme lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, ma chiediamo anche un corrispondente sacrificio in termini culturali ed educativi. Restare impassibili quando non si può non sapere è l’autoritratto di una parte della Puglia, quella con la maglia annerita dalla paura e dal sangue di vittime innocenti”.