Francesco
Desantis, classe 1988, lascia la
panchina dell’Omnia Rugby Bitonto come giocatore e passa dall’altra parte, in
veste di allenatore in seconda.
Dopo aver conseguito il brevetto di Tecnico Federale di 1° Livellonel centro CONI prima a Catania nel mese di dicembre, poi a maggio a Formia,
ora si prepara ad una lunga stagione ambiziosa.
«Fare l’allenatore è crescere ed
imparare ogni giorno– apre l’intervista
il giovane bitontino -. Vorrei provare la
soddisfazione di far crescere un gruppo di atleti e farlo diventare una squadra
vincente sotto ogni punto di vista».
Infatti, Francesco ha già chiaro il
suo programma di crescita: «Punto ora a conquistare
il brevetto di Allenatore di 2° Livello per ambire ad una conoscenza e ad una
preparazione tecnica superiore».
Il novello allenatore, quest’anno,
andrà a fare compagnia a coach Vincenzo
Scarano (già allenatore dell’Omnia Rugby nella stagione 2012/13).
Perché
proprio la piazza di Gioia?
«Senza
dubbio il sorprendente cammino del Rugby Club Granata durante la scorsa
stagione, figlio di un lavoro accurato e ben strutturato, mi ha impressionato,
ma non mi ha sorpreso.
Ecco perché
in realtà non è stata una scelta dipesa dalla qualità della rosa del Club
Granata, bensì dalla volontà di seguire gli insegnamenti ed i consigli del
navigato coach Vincenzo Scarano, attuale guida tecnica del Granata Rugby.
Da giocatore ho avuto la fortuna di seguire coach Scarano e sono indubbi gli
ottimi risultati ottenuti in quella stagione dalla società.
Conoscendo
quindi il suo evidente e comprovato valore tecnico-tattico, ho individuato in
lui la guida giusta per ampliare il mio bagaglio di tecnico, sviluppando ed
affinando le mie conoscenze. Coach Scarano ha accettato di buon grado questa
mia intenzione e mi supporterà quindi anche nel conseguimento dei requisiti
necessari per accedere al corso di Tecnico Federale di 2° Livello».
Visto
il tuo cuore bitontino, come sarà tornare al “N. Rossiello” da
avversario?
«E’ sempre
emozionante calpestare la sabbia del “N. Rossiello” per me. Ho tanti
ricordi legati a quel campo. Sorprendenti vittorie, brucianti sconfitte,
sorrisi, fatiche: conservo tutto nella mia mente e sono fiero di aver fatto
parte di quella bellissima compagine.
Vedermi
dall’altro lato della barricata sarà emozionante, ma come è consuetudine per
ogni professionista, metterò da parte ogni sentimentalismo e darò il massimo
per ottenere il risultato migliore. Come si suol dire: “Amiamo le nostre origini… ma siamo cittadini del
mondo…”»
Ti
rivedremo con la maglia nero verde?
«Non escludo
in futuro un mio rientro nelle vesti di giocatore: per me la maglia del Bitonto
è una seconda pelle.
Ma per il momento il mio auspicio è quello di
trasmettere da Tecnico ai nostri atleti la passione e la voglia di vincere che
mi hanno pervaso durante gli anni di attività di rugbista.
E poi chi può dirlo: portare in alto il Bitonto Rugby sarebbe una gran bella
sfida…»