Si sono nuovamente incrociate a Roma, in Vaticano, nell’occasione del Pellegrinaggio “Bonifaciano” per il Giubileo della Misericordia guidato dal card. José Saraiva Martins, le strade dei due vecchi amici mariottani, il Cav. Paolo Iuso residente a Firenze e delegato per la Toscana dell’Accademia Bonifaciana, e l’artistaGioacchino Grassi, detto Nino, che vive a Milano ed è reduce dalla Mostra d’Arte internazionale “Fabriano in Acquarello”, tenutasi il mese scorso nella città marchigiana. Nello scorso settembre Nino Grassi, introdotto in Vaticano da Iuso, si era reso protagonista di un bel gesto, la donazione di una sua opera, l’acquerello raffigurantePapa Bergoglio, nelle mani del Pontefice, subito dopo la sua Udienza Generale del mercoledì. Il bel gesto si è ripetuto qualche giorno fa, e stavolta Nino Grassi ha voluto donare all’Accademia Bonifaciana tre opere in acquerello, oltre a un’incisione P.d.A. in acquaforte e acquatinta, consegnandole nelle mani del Rettore Presidente dell’Accademia, Sante De Angelis. Gli acquerelli, uno dei quali è stato donato al Presidente del Comitato Scientifico, S. E. Mons. Franco Croci, raffiguranoPapa Bonifacio VIIInell’atto d’indizione del primo anno santo e d’indulgenza giubilare, quello del 1300.
Il gesto di liberalità dell’artista mariottano ha avuto una parentesi cerimoniale a Roma il 13 maggio scorso presso il palazzo del card. Cesi in Via della Conciliazione, durante la quale l’Accademia Bonifaciana ha insignito Gioacchino Grassi del Premio “Misericordes sicut Pater” (che è poi, come si sa, il motto giubilare di Papa Francesco).
Il Cav. Iuso sottolinea la bella esperienza del Pellegrinaggio giubilare romano dei giorni scorsi: “Sono felicissimo d’aver reso possibile a Nino, che ho sempre stimato come amico e artista, questa bella e importante ribalta accademica, perché Nino merita tutti i successi che di recente sta riscuotendo presso le mostre d’arte cui sta partecipando in giro per l’Italia”.
E anche Nino Grassi non nasconde la sua soddisfazione: “L’idea di raffigurare in acquerello una così importante figura della storia papale come Bonifacio VIII, nel compimento di un gesto epocale come l’indizione del primo Giubileo della storia, mi ha caricato di un’emozione e di una responsabilità che sono andate al di là del fatto artistico. E’ stato entusiasmante sentirmi accostato ad altri importanti uomini di cultura, premiati per i rispettivi meriti nei diversi ambiti culturali e sociali. Lo è stato indubbiamente per me, ma io non posso fare a meno di pensare alle mie origini e alla mia gente di Mariotto, che lo scorso anno ho avuto il privilegio e la commozione di riabbracciare”.