La telefonata di Matteo Renzi a Michele Emiliano, quando dalle urne delle Primarie era ormai emersa l’incoronazione del gigliato, potrebbe schiudere nuovi scenari nel futuro del Partito Democratico. “Già, adesso il partito è una pagina bianca che tutti possiamo contribuire a scrivere, minoranze incluse“, osserva con entusiasmo Giovanni Procacci, membro della Direzione regionale PD e consigliere particolare del Presidente della Regione, per il quale ha coordinato questa campagna elettorale in terra pugliese. “Esprimo, innanzitutto, la mia gratitudine a tutti coloro che hanno votato, indipendentemente dal candidato cui hanno affidato la loro preferenza. Ma non posso non sottolineare il risultato straordinario ottenuto da Michele Emiliano a Bitonto, dove ha triplicato i numeri di Renzi e quadruplicato quelli di Orlando. Eccezionale anche il dato in tutta la Puglia, dove l’ex magistrato è conosciuto. Ed anche a livello nazionale i numeri sono significativi, nonostante le difficoltà incontrate, visto che Michele in alcune regioni non era presente e considerato l’infortunio che gli ha impedito di partecipare ad alcuni confronti“, è l’incipit dell’analisi del professore. Che così prosegue: “Abbiamo ridato dignità alle minoranze che non possono essere soffocate dalla dittatura della maggioranza. Non condivido la scelta degli scissionisti, ma la posso comprendere. È fondamentale per tutti, pure i piccoli, sentirsi parte di un progetto collettivo e unanime, ognuno deve dare il proprio contributo ad un’idea condivisa, che contempli anche una ipotesi di crescita del Paese“. “Il Pd recupera così la sua natura di casa di tutti, plurale e aperta al confronto. E Michele, dopo decenni, finalmente si pone come leader del Sud, che è stato in grado di riportare al centro della discussione italiana la questione meridionale“, conclude Procacci.