Tenere d’occhio il girovita e consumare alimenti genuini. È questo
l’elisir di lunga vita, secondo la medicina e le moderne frange della scienza.
Una tematica di straordinaria attualità, il cui interesse è stato riconfermato
ieri sera dalla grande partecipazione della cittadinanza al convegno “Obesità e cancro”.
L’evento, organizzato dall’associazione Mariotto Libera, ha avuto come oratore principale il ricercatore
bitontino di fama internazionale prof.
Antonio Moschetta, instancabile divulgatore dell’importanza di una
prevenzione che parta dalla tavola. Accanto a lui, per sostenere con veemenza
la stessa argomentazione, l’assessore al Welfare ed integrazione
socio-sanitaria dott. Francesco Scauro,
l’imprenditrice mariottana Francesca
Dellorusso e il presidente dell’Associazione Piazzaioli Qualificati Alessandro Pastoressa, con il
sottofondo musicale del disco armonico di Gaetano
De Bartolo.
“Abbiamo voluto affrontare
quest’argomento perché negli ultimi anni, nelle nostre zone, si è verificato un
incremento delle patologie tumorali”, ha spiegato il presidente
dell’associazione Mariotto Libera Anna
Ungaro, “perciò abbiamo sentito il
bisogno di parlare di prevenzione”.
Dello stesso avviso è stato l’assessore Francesco Scauro, secondo il quale “per incidenza di malattie tumorali Bitonto è al centro
dell’attenzione, perché sicuramente per anni è stata una discarica a cielo
aperto e l’ambiente non è dei migliori”. Poi, in risposta all’interrogativo
del moderatore Felice de Sariosull’impegno delle istituzioni, ha continuato: “Tra le cose che a Bitonto abbiamo realizzato, c’è stata l’attivazione
di un ambulatorio per lo screening del tumore dell’utero e abbiamo combattuto
per avere nell’ospedale la figura di un pediatra, con l’obiettivo di fare
educazione sanitaria soprattutto nei confronti dei più piccoli. È terribile
vedere bambini che sono già in sovrappeso”.
Con numeri poco rasserenanti si è aperto l’intervento del prof. Antonio Moschetta: in Italia, tra
2013 e 2014, ci sono stati 366.000 nuove diagnosi di tumore (1000 casi al
giorno). E ha proseguito, spiegando i meccanismi di sviluppo della malattia e
l’incidenza su di essa di una scorretta alimentazione, raggiungendo un giusto
mix tra esattezza scientifica e leggerezza dell’eloquio. “Avevamo la dieta mediterranea, che in qualche modo ci preservava”,
ha spiegato, “ma ora abbiamo modificato
le abitudini e abbiamo aumentato l’indice glicemico degli alimenti. La maggior
parte dei tumori vive di zuccheri e i nostri organismi sono della micro bombe
atomiche per quantità di insulina e glucosio. Combattere l’obesità riduce
notevolmente i rischi”.
Sulle proprietà dell’olio extravergine d’oliva è ritornata, anche in
questa sede, la dott. Francesca
Dellorusso, che ha sostenuto con efficacia il dovere di “scegliere i cibi con accuratezza e di
educarci a riconoscere quello che introduciamo nell’organismo”. Dei
farinacei a basso indice glicemico ha parlato, dal canto suo, il mastro
pizzaiolo Alessandro Pastoressa, che con dovizia di particolari ha spiegato
all’auditorio le ragioni per cui “preferire
i cereali antichi e le farine non raffinate a quella doppio zero”.
Alla fine della serata, i sostenitori della scienza si sono affrettati
a stringere la mano al professore bitontino, per ringraziarlo personalmente del
suo prezioso apporto alla ricerca. Le massaie di Mariotto, invece, hanno
accerchiato l’imprenditrice agricola e il mastro pizzaiolo, chiedendo
suggerimenti e consigli sull’olio e sulle migliori tecniche d’impasto. Tutti
segnali, questi, di un convegno organizzato in maniera “intelligente” e che ha
saputo suscitare curiosità e nuovi stimoli.