Alle prime luci del mattino, personale della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di P.S. di Bitonto ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di cinque pregiudicati baresi, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina pluriaggravata e porto illegale di armi.
La notte del 10 giugno 2021, un commando armato, composto da cinque uomini travisati, ha bloccato e rapinato un camion in transito per il quartiere di Bari-San Paolo.
I rapinatori, per fermare l’autoarticolato, hanno messo di traverso sulla strada un’autovettura marca Alfa Romeo, esponendo una paletta del tipo di quelle in uso alle Forze di Polizia.
Dopo aver fatto scendere l’autista, lo hanno percosso ed incappucciato, sequestrandolo per alcune ore. All’alba, la vittima è stata liberata, insieme al camion, nell’agro di Noicattaro.
A seguito della denuncia e grazie al servizio di geolocalizzazione del rimorchio, i poliziotti della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Bitonto sono riusciti a recuperare la merce, da poco occultata dai rapinatori all’interno del deposito di una insospettabile azienda ortofrutticola ubicata nella zona industriale di Noicattaro.
Le indagini, avviate e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari hanno consentito di identificare i cinque componenti del commando in altrettanti pregiudicati baresi: i quarantenni DILENA Carlo e MISCEO Beniamino, MASONDINE Giovanni, di anni 35 ed i cinquantenni OTTOMANO Giuseppe e ATTOLICO Domenico.
Gli investigatori sono riusciti ricostruire tutte le fasi dell’assalto. In particolare, i rapinatori, oltre alla paletta di segnalazione e ad una pistola, si sarebbero procurati anche un lampeggiante, da utilizzare, in caso di necessità, per convincere la vittima a fermare il camion.
La merce rapinata è stata restituita ai legittimi proprietari, mentre i titolari dell’azienda ove era stato occultato il bottino sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione.
MASODINE e OTTOMANO, già detenuti per altra causa, hanno ricevuto in carcere la notifica dell’ordinanza a loro carico. DILENA, MISCEO e ATTOLICO sono stati condotti presso la casa Circondariale di Trani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Proseguono le indagini finalizzate ad accertare la responsabilità del gruppo per altri atti predatori, commessi, verosimilmente, anche in altre aree del Territorio Nazionale.