Giovedì 28 agosto.
È questa la data che potrebbe dare una
svolta definitiva alla vicenda dell’antenna Telecom Italia in via Pannone, al
di là della stazione Bari Nord.
Ci sarà, infatti, l’attesissimo incontro
tra gli imbufaliti residenti, ancora fortemente contrari all’installazione
dell’ennesimo impianto sopra le loro teste, il sindaco Michele Abbaticchio e i
tecnici dell’Arpa per fare il punto della situazione. E per capire, una volta
per tutte, se la tanto odiata antenna rappresenta un pericolo per la salute
degli abitanti della zona, o se s’ha effettivamente da fare.
Già, perché è proprio questo il contendere
della questione. «Se i tecnici dell’Arpa ci diranno che questa nuova antenna
non rappresenta un rischio per la nostra salute, ci metteremo l’anima in pace e
l’accetteremo» ricorda Gianni Castellano, la guida in pectore dei
residenti.
In realtà, i tecnici dell’Agenzia
regionale per la protezione ambientale hanno già fatto visita in via Pannone. «Sono
venuti in modo assolutamente inaspettato il 5 agosto, e infatti molti miei
amici residenti, non aspettandoli, non li ha fatti entrare – sottolinea
Castellano -. Purtroppo anche in questo caso nessuno ci ha avvisato che
sarebbero arrivati ed è stato organizzato tutto a nostra insaputa».
Ma avviso o meno, il loro parere non è
stato incoraggiante per gli irriducibili abitanti di via Pannone. «Secondo
loro – prosegue il simpatizzante grillino – l’antenna non ci dovrebbe
creare grossi problemi, che invece a quanto pare genera quella di Radio One».
Nel frattempo, mentre i lavori ora sono
fermi per la pausa di Ferragosto dopo
la conclusione del primo step, da queste parti hanno deciso di dissociarsi
dalle parole del presidente del Comitato zona artigianale, Vincenzo Marinelli («in
pratica ha detto sì all’antenna in cambio di un rafforzamento dei servizi», arringa
Castellano) e di mettersi in proprio, creando un loro comitato. Il cui nome,
ovviamente, non poteva che essere “No antenna via Pannone”, e che «rappresenta
la difesa dalle antenne della telefonia mobile e dall’inquinamento ambientale»,si legge sul frontespizio dell’atto costitutivo, che individua come
presidente Giambattista Castellano, vicepresidente Alfonso Giammarelli,
tesoriere Roberto Chirico.
Sulla vicenda dice la sua anche il
deputato pentastellato Francesco Cariello, secondo cui «tutte le decisioni
che sono state prese sia dall’amministrazione Pice sia da quella di Abbaticchio
andavano concertate e condivise con gli abitanti della zona».