Il sindaco Michele Abbaticchio difende la scelta di rinunciare alle luminarie. Lo fa nell’ultima diretta, in cui spiega le ragioni che hanno portato alla scelta: «Avrebbero comportato un costo alto, anche perché quest’anno non possiamo pretendere che vengano finanziate o cofinanziate dai commercianti, considerando la situazione».
Risorse che la giunta ha preferito destinare ad altro: «Ci siamo fatti due conti, vedendo che comportavano un budget molto elevato, in rapporto a quelle che sono le esigenze del momento. Ci siamo detti che non erano del tutto coerenti con i nostri inviti restare a casa il più possibile a casa. Non ci sembrava coerente spendere 80/90mila euro. Quindi abbiamo preferito inserire tutte le somme che erano destinate ad eventi, manifestazioni culturali e per le stesse luminarie in un budget molto cospicuo, che sfiora i 200mila euro circa di fondi comunali, che metteremo a disposizione dei titolari di imprese che sono state colpite dall’emergenza e che sono rimaste chiuse, dei dipendenti di queste aziende, che sono andati in cassa integrazione, percependo meno di quanto percepivano prima e delle persone che non superano l’Isee di 15mila euro».
A partire dalla giornata di domani ci saranno novità in merito, assicura Abbaticchio: «Per tutte quelle persone abbiamo preparato un vademecum, che sarà pubblicato domani, con tutti i requisiti, in modo tale ai loro acquisti, fatti, a partire dal 18 dicembre, all’interno del territorio bitontino, in base agli scontrini, possano corrispondere buoni spesa che potranno essere utilizzati negli stessi negozi. Vogliamo, così, incentivare l’acquisto presso i negozi bitontini e avere anche un vantaggio per i cittadini, che non sono più nella stessa situazione economica di prima. Per quanto riguarda i buoni pasto, per supermercati e negozi alimentari, martedì pubblicheremo la domanda online sul sito del Comune di Bitonto. Esattamente come abbiamo fatto a marzo e ad aprile, verranno riproposti con un budget di 400mila euro, stanziati a seguito della variazione di bilancio di fine novembre. Sono due misure legate, sebbene riguardino settori diversi. Un segnale tangibile che stiamo dando al settore economico locale e alla cittadinanza tutta. Una scelta politica, non legata alle attività di marketing territoriale, che oggi diventa un boomerang, dal momento che bisogna evitare gli assembramenti. Un aiuto concreto alle famiglie».
«I contributi si sommano all’altro bando, che abbiamo già pubblicato ad agosto, che è stato dedicato alle attività commerciali che sono state ferme – conclude – E poi ci sarà un altro bando, che sarà pubblicato entro la fine dell’anno, che riguarderà le palestre, i ristoratori, le attività sportive».