La
storica sede del Partito comunista prima e del Partito democratico
poi? Ben presto potrebbe essere un Caffè letterario e teatrale.
La
volontà arriva dalla giunta cittadina, che in un’apposita delibera
ha messo nero su bianco le sue intenzioni sull’immobile situato al
civico 23 di corso Vittorio Emanuele.
Qui,
dal 2005, dopo tanti anni di presenza del Partito comunista, si è
“stabilizzato” quello dei Democratici di sinistra (Ds) e quindi
il Partito democratico. Con un contratto che scade il 31 luglio 2017.
Manca
ancora un anno – con le elezioni comunali di mezzo -, ma i desideri
di Abbaticchio e compagni sembrano essere già chiari: nessun rinnovo
del contratto di locazione rinunciando a 4mila l’anno, “sfratto”
ai democratici e la realizzazione di un caffè letterario e teatrale.
“L’amministrazione
comunale – fanno sapere da Palazzo Gentile – intende mettere
a disposizione del territorio e della fascia più giovane della
popolazione urbana una struttura che divenga luogo concreto e vitale
di espressione artistica multiforme in cui manifestare le vocazioni
creative di ciascuno soprattutto attraverso il confronto e la
socializzazione”.
E
la scelta è ricaduta proprio sulla “Pescara della Corriera”,
che ha la “sfortuna” di avere una ubicazione centralissima.
Il segretario cittadino, Biagio Vaccaro, intanto, preferisce non esprimersi sulla vicenda, e attende di leggere nel merito la delibera di giunta.
Già
qualche anno fa, con l’amministrazione targata Raffaele Valla,
l’allora assessore al Bilancio e al Patrimonio Nicola Antuofermo,
aveva avuto l’idea di sfrattare i democratici.
La
volontà era quella, in realtà, di non rinnovare
il contratto di locazione in scadenza per tutti quegli inquilini che
occupavano i beni immobili comunali presenti nella centralissima via
cittadina, e di trasformare la sede piddina in un manufatto
di rilevante valore economico e di grande interesse storico-culturale
che si valorizzerà attraverso diversa destinazione”.
Risultato?
Il contratto è stato rinnovato per altri sei anni.