La terra nel Centro Italia
continua a tremare tra la paura e il vuoto di gente che non ha più nulla.
La comunità bitontina sta
dimostrando di essere molto vicina a questa realtà grazie all’associazione A.I.M.A., diretta dal
presidente Franco Naglieri.
Lo scorso sabato, all’interno
della Sala degli Specchi del Palazzo
di Città ha consegnato al parroco di Amatrice, don Savino d’Amelio, la cifra che è stata raccolta mediante delle
azioni di beneficenza alla presenza del sindaco Michele Abbaticchio, del consigliere Francesco Ricci, capogruppo del Pd, e dell’unità della S.A.S.S. (Servizi Ausiliari per la
Sicurezza Stradale e Sociale).
«L’associazione –ha precisato Franco- ha l’esigenza di aiutare qualsiasi famiglia bisognosa. Generalmente
agiamo in silenzio, però per una situazione come quella del Centro Italia
abbiamo avuto bisogno di coinvolgere l’amministrazione comunale. Abbiamo
distribuito salvadanai nei vari esercizi commerciali, organizzato mercatini, un
momento di preghiera, un concerto al Teatro Traetta».
La consegna del ricavato
al parroco è un segnale della sensibilità della nostra città.
«C’è stata una grossa risposta di solidarietà non solo a livello
nazionale – il parroco ha così ringraziato l’associazione e l’amministrazione
comunale-. Infatti, sono arrivati aiuti
anche dalla Svizzera e da Amsterdam. Sentirvi vicini è un grande sostegno per
una città che pian piano deve rialzarsi. La cosa più importante è che la
presenza sia costante».
Don Savino esce dal suo
container di prima mattina senza sapere cosa gli possa capitare e fa del suo
meglio per star vicino a tutti perché la Chiesa è la famiglia per eccellenza.
«La prima sensazione che ho provato all’inizio di novembre è stata
quella per cui fossimo tutti dei zombi che vagassero per la città. Nessuno
sapeva che dire, che fare, dove andare. La tensione non si è mai allentata perché
continuano le scosse. Amatrice si rialzerà, ma nulla tornerà come prima. Chi
resta, è perché ne è obbligato per il lavoro. Sono pochi quegli anziani senza
vincoli che non vogliono andar via».
«Sono
ad Amatrice da otto anni, per cui ho imparato a conoscere tutti coloro che vi
ci abitano. Perciò, non mi sono preoccupato di che cosa avrei dovuto dir loro
dopo la tragedia. La sofferenza è tanta e in situazioni come questa la fede né
cresce, né nasce, né viene meno. Dio è un padre e non abbandona i suoi figli».
La sua mano, ha aggiunto
il parroco, la si percepisce attraverso quella dei volontari.
«Ho aperto un conto, sul quale ora ci sono circa 200 mila euro, su
sollecitazioni dei miei amici e agisco in totale sintonia con il vescovo.
Personalmente ho dato 1.000 euro a ciascun orfano e vedovo/a e ho aiutato tre o
quattro famiglie. Quello che mi preme è che ci sia subito una ripresa a livello
lavorativo. Tante sono le emergenze e a breve partiranno le costruzioni delle
casette».
La morte non la si accetta
mai e il suo impatto è sempre forte. Nonostante una catastrofe naturale possa
renderci tutti impotenti, bisogna reagire.
«Insieme al sindaco e al consigliere –ha concluso Franco Naglieri- promettiamo di venire direttamente da voi
ad Amatrice per realizzare un evento di solidarietà».
L’associazione A.I.M.A.
sarà impegnata prossimamente, in particolare il 10 dicembre, con la rappresentazione su San Pio presso il carcere minorile di Bari.