Ritengo
doveroso approfondire alcuni aspetti della notizia divulgata da alcune testate
giornalistiche locali in merito alle riserve espresse dall’Ordine degli
Architetti della Provincia di Bari sul cosiddetto ‘Affidamento della redazione
del DPP al PUG al Politecnico’.
Come prima osservazione propongo di correggere
il titolo della notizia con una chiara affermazione: Il Comune di Bitonto
non ha affidato al Politecnico la redazione del DPP del nuovo Piano Urbanistico
Generale. E quindi è improbabile che l’Ordine contesti tale affidamento. L’Ordine in riferimento alla delibera di giunta del 17
dicembre 2015, con cui il Comune individua la seconda compagine dell’Ufficio di
Piano ed
approva lo schema della Convenzione, chiede di
intraprendere tutte le attività necessarie per ricondurre la procedura in oggetto al rispetto dei
disposti normativi vigenti ipotizzando che la stessa procedura non sia stata
condotta in tal senso. A tal riguardo cita una sentenza del Consiglio
di Stato su un caso precedente che rappresenterebbe, a dire dell’Ordine, un
caso
analogo.
In
riferimento alla questione tecnico-amministrativa, premesso che non è mio compito esprimere
giudizi a riguardo, voglio solo far notare che quando si affronta una
fattispecie di questo tipo sarebbe auspicabile leggerle le sentenze in
maniera da poter apprendere più
informazioni utili alle osservazioni in merito. A
mia lettura tale sentenza contesta innanzitutto la riconduzione della
convenzione all’istituto degli accordi
tra pubbliche amministrazioni, ai sensi dell’art. 15 l. n 241/1990, ritenendola
invece un vero e proprio appalto pubblico avente per oggetto la prestazione di
servizi di cui all’allegato II A della direttiva 2004/18/CE; e sul punto nulla
quaestio poiché nella bozza di
Convenzione approvata in giunta l’affidamento prevede proprio la consulenza
gestionale come uno dei servizi che possono essere eseguiti in economia di cui
all’allegato II.A, categoria 11, tra l’altro anche presente nel Regolamento
per lavori, servizi e forniture in economia del Comune di
Bitonto. In seconda battuta la sentenza
citata individua nella fattispecie un “artificioso frazionamento del
servizio affidato” non emergendo “in alcun modo dagli atti
impugnati alcuna plausibile ragione tecnica o economica alla base dell’iniziale affidamento della
sola attività di redazione del documento programmatico preliminare”; e anche su questo punto mi
sembra improbabile trovare analogie. Almeno per chi conosce il processo politico,
amministrativo e tecnico che ha condotto questa Amministrazione ad operare
determinate scelte per raggiungere un risultato, quello del PUG, che
probabilmente non è alla portata di tutti.
Si
presenta, pertanto, la necessità
di riassumere quanto ampiamente già descritto in altre sedi. Questa
Amministrazione, consapevole della difficoltà di un traguardo come il PUG, ha
inteso adottare un Atto di Indirizzo che prevede la costituzione di un sistema
virtuoso che integra una struttura tecnica con un alto profilo ad una struttura
dedicata alla costruzione di un percorso di partecipazione e co-design.
La struttura tecnica è
il cosiddetto Ufficio di Piano costituito come da Atto di Indirizzo da quattro
compagini: il gruppo di tecnici strutturati nella nostra amministrazione, un
gruppo di giovani architetti tirocinanti selezionati con una procedura di
evidenza pubblica destinato ad aumentare, un gruppo di
professionisti in grado di dare competenze specifiche in relazione agli
adempimenti richiesti dalla procedura ed una
componente universitaria con il compito di affiancare l’Ufficio di Piano con un
ruolo di affiancamento gestionale e formativo nell’intero processo soprattutto
in riferimento alla sistematizzazione delle conoscenze e dei quadri
interpretativi. Quindi da alcuni mesi si lavora per dare atto a questa
strategia e si è costruita una procedura che ha dato la possibilità a tre
giovani architetti di essere già al lavoro sul DPP assieme al resto del gruppo.
La delibera di cui si parla è quella utile alla determinazione della componente
universitaria che ricade inevitabilmente sul Politecnico di Bari, essendo
in Puglia l’unica realtà
politecnica con un’alta competenza in materia di architettura e urbanistica. La struttura invece dedicata alla
partecipazione ed al co-design è
l’Urban Center, sul quale possiamo anche non soffermarci dato l’evidente
riscontro positivo che la città ha dimostrato di dare.
Ma in cosa scommette questo
idea di processo su cui quest’Amministrazione punta? Come già abbiamo avuto
modo di dire durante l’inaugurazione dell’Urban Center, l’obiettivo principale
è quello di far costruire alla Città tutta il proprio Documento Programmatico
Preliminare. Ossia da un lato costruire il quadro delle conoscenze utili alla
comprensione della realtà
e divulgarlo; poi aprire focus su temi importanti per il futuro, chiamare la
città a scegliere e consegnare le scelte dei cittadini in un DPP strategico che
dica bene, forte e chiaro quello che la città vuole.
Solo allora, quando il nostro Consiglio Comunale avrà approvato questo passaggio,
si potrà, avendo messo a bilancio le opportune somme, affidare con una gara i
servizi tecnici per la redazione conclusiva del PUG che dovrà rispettare le
volontà condivise di tutta la città. Noi
crediamo che questo sia garanzia di qualità e concretezza in un traguardo così
ambizioso come quello del PUG.
E non mi pare che le nostre ultime decadi in
materia urbanistica abbiano elaborato strategie altrettanto valide.Solo a titolo di esempio mi sembra di ricordare che circa 12 anni fa veniva
affidata, direttamente, ad un noto studio professionale di tutto rispetto, una
consulenza per la redazione diretta di una variante al PRG vigente e
adeguamento al PUTT/P regionale per un importo di circa 72.000 euro.Che mi risulti tutti i cittadinihanno già provveduto a versare quasi
l’intera somma senza ottenere alcun risultato tangibile.Che questa possa essere una valida alternativa credo sia difficile da
sostenere.
E
solo in ultimo tengo a precisare che, forse, l’unico conflitto di interesse
esistente possa essere quello di chi osteggia in tutto e per tutto il bene
comune opponendo incomprensibili
argomentazioni soprattutto nei riguardi di un’amministrazione che per il cambiamento ha deciso
in maniera forte e decisa di puntare sui giovani.
Ad
ogni modo è bene che tutti si
continui a lavorare per il bene di questa città. E credo che questo
caratterizzi la maggioranza delle persone che abitano Bitonto.