Dopo la seduta monotematica del Consiglio Comunale di Bari, conclusosi purtroppo con un nulla di fatto, anche l’assise di Modugno affronta la questione dell’inceneritore Newo, che dovrebbe essere realizzato al confine con il capoluogo, nella zona industriale del paese.
Nella seduta di sabato scorso, sindaci, consiglieri regionali, rappresentanti delle associazioni e semplici cittadini, si sono riuniti per illustrare e sostenere le ragioni della contrarietà all’impianto di ossicombustione. Un “no” motivato dalle molteplici contraddizioni che ci sarebbero nel progetto, secondo l’assessore all’Ambiente di Modugno Tina Luciano, che, qualche settimana fa, intervenne anche a Bitonto per spiegare i rischi del sito. L’assessore accusa la Newo di voler insediare un inceneritore nel cuore di un contesto virtuoso, l’Aro Ba2 che è già molto avanti con la raccolta differenziata spinta e con la chiusura del ciclo dei rifiuti, seguendo un percorso di segno radicalmente opposto all’incenerimento. Chiede dunque alla massima assise cittadina di sostenere con forza il ricorso che il Comune ha intrapreso contro l’autorizzazione concessa dalla Regione.
La contrarietà allo stabilimento Newo è condivisa anche dalle associazioni ambientaliste presenti e dal sindaco di Modugno Nicola Magrone che ha ringraziato per la presenza i numerosi sindaci, consiglieri e rappresentanti di associazioni ambientaliste che hanno accettato l’invito a discutere dell’argomento, invitando tutti alla collaborazione in difesa dell’ambiente. Presente anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, che già all’omologo consiglio comunale di Bari aveva avuto modo di esprimere un parere sfavorevole alla struttura, suscitando critiche a parte dell’opposizione che lo accusavano di risposta tardiva. Assente, invece, per altri impegni, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Sono intervenuti anche alcuni consiglieri regionali e i Comuni di Gioia del Colle e dell’Aro Ba2 (Bitetto, Bitonto, Giovinazzo, Bitritto, Binetto, Palo del Colle e Sannicandro), attraverso i sindaci o i loro delegati.
Una lunga assise al termine della quale il Consiglio ha approvato all’unanimità un documento che chiede di revocare l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa dalla Regione Puglia. In caso di mancata revoca si procederà con il ricorso al Tar.