L’impresa e la
produttività contro il malaffare e la criminalità. La politica efficiente
contro gli sprechi. Ovvero il Nord contro il Sud.
È il cosiddetto “teorema
meridionale” che afferma, in sostanza, che l’Italia sarebbe più ricca se si
disfacesse del Meridione.
Teorema diffuso, soprattutto al Nord.
Ma falso.
Lo afferma Gianfranco
Viesti nel suo libro Il Sud vive alle
spalle dell’Italia che produce. Falso!, presentato ieri a Palazzo Gentile.
Viesti, professore di Economia all’Università di Bari, già collaboratore dell’Ocse
e della Banca Mondiale, ha esposto al pubblico bitontino le sue tesi
sull’infondatezza del teorema meridionale, dialogando con il giornalista Mimmo
Larovere e con il professor Giovanni Procacci.
L’incontro inserito nell’ambito
del festival di letteratura politica “World Citizen” è stato presentato dal
direttore artistico della manifestazione Marco Tribuzio.
“Un titolo aggressivo –
commenta Viesti – per un testo che si propone di sfatare uno degli idola, falsi miti, a cui allude il
titolo della collana in cui l’editore Laterza ha voluto inserire il libro”. Il
punto di partenza è una presa di coscienza: “Chi vive al Sud non può non essere
nemico del Sud e della sua parte cattiva. Ma il Sud è mafia e antimafia, ha una
parte cattiva e una buona”.
“Gli italiani – denuncia Viesti – hanno esagerato.
Hanno omologato tutto il Meridione ai suoi aspetti negativi”.
“Questo
pregiudizio è pericoloso – avverte – perché diventa parte della cultura
italiana e sempre più spesso si concretizza in un abbandono del Sud da parte
della politica”.
Il pensiero corre
immediato alla Lega Nord, sulla quale Viesti è severo quanto realista. “La Lega– dice – non è un problema perché è espressione del Nord, ma perché divide tra
buoni e cattivi e pensa che la soluzione di tutto si ottenga se gli uni danno
addosso agli altri”.
Ma l’abbandono del Sud è politicamente trasversale. Ne
sono una dimostrazione alcune leggi come l’ultima riforma universitaria che,
secondo Viesti, provoca una spirale di impoverimento degli atenei del Sud,
ignorandone le eccellenze.
La politica dimentica soprattutto la portata
dell’economia meridionale che rimane comunque di livello europeo. “Nei luoghi
in cui si decide – ricorda l’ex senatore Procacci – ormai si pensa che a lottare per il Sud debbano essere solo i
meridionali stessi”.
Il divario con il Nord è
innegabile: “Ma l’Italia – ricorda Viesti – non va avanti anche perché le
grandi aziende del Settentrione si sono fermate e la criminalità fa i suoi
affari prevalentemente in Lombardia”.
Per ripartire gli italiani devono
innanzitutto sfatare il teorema meridionale. Viesti lo fa prendendo in esame
nelle 90 pagine del suo saggio una serie di luoghi comuni.
E cercando di
persuadere i suoi lettori che cambiare è possibile. Per guardare con
prospettive migliori a quell’Europa, rispetto alla quale l’Italia tutta è
nelle stesse condizioni in cui si trova il nostro Sud a livello nazionale.