C’è che la tragedia che, subdola ed esiziale, sta devastando il povero, vecchio mondo segna i cuori di tutti.
A maggior ragione di chi è sensibile.
Prendiamo una bambina di nove anni che si guarda intorno e vede tutte queste macerie d’umanità.
Poi, afferra con decisione i giocattoli e l’arma secolare del sogno e ne fa poesia per sconfiggere le forze del male. Con l’ostinazione onirica dei bimbi.
Ecco, crediamo sia accaduto questo alla piccola Silvia Scolamacchia di 9 anni, che ci ha donato questi versi bellissimi per riflettere.
Un esercito di ciottoli
Mille fiori che riempiono un campo,
mille soldatini che formano un esercito,
mille ciottoli che riempiono il mondo.
Un bambino, il più piccolo che ci sia, può far cadere
un muro di bugie, un castello di malinconia,
con una bambola lo sa far crollare;
un sogno sgretolato, il più grande che ci sia,
pezzo a pezzo lo fa risorgere.
Un esercito di ciottoli si prepara alla battaglia
giocando con un foglio, ecco un aeroplano,
un orsetto nella mano, il copilota perfetto.
L’arma più invincibile è l’immaginazione,
il campo di battaglia un prato fiorito,
il nemico da sconfiggere lo han già sconfitto anni fa,
e se tornerà, l’esercito di ciottoli si ricomporrà.