«Sotto la “Pescara” c’era una grande sala giochi, con tanti biliardini, flipper, calcio balilla e tanti altri giochi in voga all’epoca. Io e tanti altri, da ragazzi, negli anni ’60, andavamo spesso a giocare, a divertirci in compagnia».
È, questo, il ricordo di Domenico, che a tanti anni di distanza, ha ancora viva la memoria di quei pomeriggi passati sotto quello storico edificio che era sede del Partito Comunista Italiano e che, prima ancora, era stato un’antica cisterna per la raccolta dell’acqua, realizzata verso la fine del XVI secolo, per dotare la città di riserve idriche. L’edificio che sovrasta l’antica cisterna risale alla fine del XIX secolo e, prima di essere occupato dai comunisti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu sede del Fascio Giovanile di Combattimento. Ma, in questa sede, non è di quell’edificio che vogliamo parlare. Lo abbiamo già fatto. Sono cose note e, in questa sede, non ci ritorniamo.
Ci interessa, invece, parlare dei sotterranei della “Pescara”, di quell’area che, nei secoli passati, era adibita a cisterna e che, oggi, è inutilizzata, abbandonata. Nessuno più ci entra da decenni, da quando, sotto quelle volte altissime, i ragazzi erano soliti trascorrere il tempo giocando e chiacchierando tra amici.
Appena aperta quella porta all’angolo tra corso Vittorio Emanuele II e piazza Fratelli Bandiera, al visitatore appare una lunga scalinata che conduce giù, sul fondo dell’antica cisterna, dove, appunto, c’era, fino agli anni ’70, la sala giochi. All’inizio della scalinata, c’è invece, una piccola stanza, i cui interni sono visibili da una finestra sul retro dell’edificio, tra grate arrugginite e vegetazione spontanea ormai rinsecchita. All’interno è ancora possibile vedere sedie, vecchi mobili e altre cianfrusaglie coperte da tonnellate di polvere, gettate lì da tempi immemori. Una stanza adibita a deposito, come ricorda Domenico: «Quella sala giochi era frequentata da molti ragazzi che, come me, uscivano dal lavoro verso le 21 e, di corsa, si recavano in centro. Per una passeggiata, per andare al cinema e vedere, con poche lire, due film, fino a mezzanotte. O, ancora, per gustare un ottimo gelato al Bar Glacia. Oppure per giocare, sempre con poche lire, ai biliardini tra amici, in quella sala molto grande e molto umida. O in altre sale. Il centro ne era pieno».