Il mondo di un pittore è tutto nelle sue tele, per il semplice fatto che lì vi ha nascosto un pezzo del suo cuore per dipingere sogni e magie. Francesco Cannone è un giovane artista di fama internazionale che ha scelto l’astrattismo come linguaggio espressivo, per dare corpo cromatico alle sue idee romantiche e ancestrali che si traducono in forme geometriche, campiture nitide oppure sfumate, in simboli di un sentire mai banale e sempre profondo. Ieri sera, nello splendido spazio espositivo di Mò-Heart, in una stradina a ridosso delle mura di Porta Robustina è stata inaugurata la mostra personale dell’autore dal titolo “Solo exhibition”. “Il suo fare pittura è flessuoso e delicato come leggero passo di danza”, ha sottolineato Damiano Bove, il nume tutelare di quello scrigno di meraviglie che è la sede dell’associazione suddetta. “La sua pittura astratta diventa concreta concezione dell’universo e del creato intero”, ha rimarcato, definendo altresì Cannone “uomo-pittore-poeta”. E proprio una poetessa di lucente sensibilità, Tina De Santis, ha impreziosito la cerimonia di vernissage con versi significativi: “Cerco in triangoli di luce/l’oscuro che divampa”. E ancora, interpretando l’anima delle opere esposte: “Gabbiani notturni/spalancano lo sguardo/su cromature d’amore/inneggiano alla libertà/nel vortice della vita”. La personale si potrà visitare ogni sera dalle 19 alle 21 fino a domenica prossima.