Nessun cuoricino. Nessun abito in pizzo o con fiocchi rossi per festeggiare San Valentino, festa dell’amore per eccellenza. Per lo stilista Giulio Lovero, quest’anno, a causa del covid, l’amore è in lutto.
Per questo nel suo atelier nella nostra città, ha allestito una vetrina con un abito da sposa nero. Una protesta silenziosa per manifestare solidarietà alle spose che non potranno salire all’altare, coronando un sogno. Una protesta per tutti gli abiti invenduti, per l’enorme perdita economica.
In vetrina, dunque, ci sono fiori a pioggia, due testimoni vestite in nero sul fondo e poi l’abito principale della sposa in bella mostra.
Creato con un tessuto brillantinato e tulle, il vestito nuziale si mostra nel suo splendore con un profondo scollo a v, vaporoso sui fianchi. Ad impreziosirlo delle piume di struzzo e swarovski in vita, guanti in seta e il classico velo da sposa. Non mancano nemmeno gli accessori, scintille glamour con collier e orecchini, oltre che il bouquet con rose candide. E ci sono fiori neri e argento alla base del manichino che fungono da lampade decorative.
“Sono mesi ormai che non vesto le mie spose – ha detto Lovero ad Agi -. Ogni anno erano almeno 70 gli abiti che confezionavo per le donne che convolavano a nozze, ma il momento pandemico ha spento l’entusiasmo, azzerato la voglia di cucire e affievolito tutti i desideri, persino quello del ‘sì’ per la vita. Il settore del wedding è fortemente in crisi e non parlo solo della mia attività, ma delle sale ricevimento, dei fotografi, dei fiorai e di tutte quelle professionalità che giravano attorno a quel mondo”.
Nonostante, infatti, per il Dpcm siano consentite sia le cerimonie religiose sia quelle civili, le normative anticontagio da dover rispettare hanno fatto rimandare a tanti promesse spose le loro nozze.
“Ci manca tutto – ha concluso lo stilista Lovero -. Ci mancano le cerimonie, ci mancano le sfilate con la Carmen Martorana Eventi, mancano le modelle e le attrici da coccolare. Speriamo solo di tornare alla normalità quanto prima e di poter incorniciare ancora i volti delle spose sotto veli di tulle bianco. Di poter ancora usare lustrini, piume e pizzi per favolosi abiti da indossare in cerimonie speciali e covid free. Ce lo meritiamo tutti”.