Il consigliere comunale Paolo Intini si rivolge al Prefetto di Bari per segnalare le mancate risposte alle sue interrogazioni a risposta scritta.
Ecco il testo integrale della nota.
PREMESSO
– CHE in data 26-01-2015 il sottoscrittoPaolo
Intini,investediConsigliere
del Comune di Bitonto ha presentato
formale richiesta al Segretario Generale del Comune di Bitonto di
volere provvedere a canalizzare le interrogazioni poste dallo scrivente, come
da allegato elenco, all’organo politico
competente (Il sindaco o gli assessori da esso delegati e competenti, a seconda
della materia trattata nelle singole interrogazioni).
Per
l’organo politico competente, a sua volta, vi è l’obbligo di curare la
confezione delle prescritte risposte allo scrivente, in qualità di consigliere
comunale interrogante, sulla base dei dati e delle informazioni fornitegli
dall’organo burocratico tecnico-amministrativo competente, depositario degli
atti e dei provvedimenti richiamati dalle interrogazioni medesime;
– CHE per comodità
espositiva si riporta qui di seguito (in corsivo), inquadrato in un contesto
legislativo e normativo, il contenuto della preindicata richiesta :
– “ CHEai
singoli consiglieri comunali spetta, nell’ambito dei poteri di iniziativa loro
riconosciuti dall’ordinamento (art. 43 co. 1 del vigente TUEL), spazi di
intervento (mozioni, interrogazioni e interpellanze) disciplinato dallo stesso
TUEL e dal regolamento consiliare;
– CHE
vanno date risposte complete ed esaustive alle interrogazioni poste dai
consiglieri comunali aventi diritto di
accesso agli atti;
– CHE giusta sentenza
del Consiglio di Stato non troppo remota (9 dic. 2004):… «ai sensi dell’art.
43, comma 2, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, i consiglieri comunali hanno
diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere di utilità
all’espletamento del loro mandato anche al fine di permettere di valutare, con
piena cognizione di causa, la correttezza e l’efficacia dell’operato
dell’amministrazione nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni
di competenza del consiglio e per promuovere, anche nell’ambito del consiglio
stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo
elettorale; conseguentemente, l’esercizio di tale diritto non riguarda soltanto
le competenze attribuite all’organo collegiale ma, essendo riferito
all’espletamento del mandato, investe l’esercizio del “munus” in tutte le sue
potenziali implicazioni, per consentire la valutazione della correttezza ed
efficacia dell’operato dell’amministrazione. A differenza dei soggetti privati,
il consigliere comunale non è tenuto a motivare la richiesta di accesso ai
documenti amministrativi, né l’ente ha titolo per sindacare il rapporto tra la
richiesta di accesso e l’esercizio del mandato, in quanto, altrimenti, gli organi
dell’amministrazione sarebbero arbitri di stabilire essi stessi l’ambito del
controllo del proprio operato.» ;
– CHE l’art. 43 del T.U.EE.LL, citato nella
sentenza, recita:
“Articolo 43 – Diritti dei consiglieri.
1. I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di iniziativa su ogni
questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. Hanno inoltre il diritto
di chiedere la convocazione del consiglio secondo le modalità dettate dall’art.
39, comma 2, e di presentare interrogazioni e mozioni.
2. I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici,
rispettivamente, del comune e della provincia, nonchè dalle loro aziende ed
enti dipendenti, tutte le notizie e le
informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato; essi
sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge.
3. Il sindaco o il presidente della
provincia o gli assessori da essi
delegati rispondono, entro 30
giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo
presentata dai consiglieri. Le modalità
della presentazione di tali atti e delle relative risposte sono disciplinate
dallo statuto e dal regolamento
consiliare”.
– CHE nel Comune
di Bitonto l’art.13, co.2 dello Statuto Comunale e il Regolamento consiliare, art.6
(approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 44 del 30-04-2003)
disciplinano le modalità della presentazione di tali atti e delle relative
risposte;
– CHE il preindicato
Regolamento consiliare, all’art.6 co.2, così stabilisce: “ Il Sindaco o l’Assessore da
lui delegato rispondono, entro 30
giorni, alle interrogazioni dei consiglieri. La risposta è data, di norma,
nella prima adunanza del Consiglio che si tiene entro il termine di cui sopra,
previsto dall’art. 43 del Testo Unico. Nel caso in cui entro il termine
predetto non si tengono adunanze del Consiglio la risposta è data per iscritto.“.
– CHE
l’interrogazione, così come l’interpellanza e la mozione, rappresentano il
patrimonio di azioni a disposizione del consigliere comunale, opportunamente
disciplinato come innanzi detto, con diritto ad avere una risposta scritta su
argomenti di interesse collettivo comunale;
– CHE inerentemente
alle attività precipuamente consiliari, legate all’organo collegiale di cui il
consigliere fa parte, il medesimo consigliere, per poter esercitare il proprio
mandato, verificando e controllando il comportamento degli organi istituzionali
decisionali del Comune, ha potestà di accedere agli atti e provvedimenti
amministrativi (a differenza di quanto “normalmente” previsto dalla L. 241/1990
per il cittadino che può accedervi soltanto con idonea motivazione e concreto
interesse) in forza dell’espletamento del proprio mandato politico amministrativo
(art. 43, co.2 del vigente T.U.EE.LL.), senza che da parte sua, l’Amministrazione
sia legittimata ad alcuno scrutinio e sindacato del collegamento tra la
predetta motivazione di verifica e controllo e la documentazione richiestale.
– CHE
le interrogazioni inoltrate dallo scrivente, fatta salva ogni verifica di
procedibilità formale e sostanziale, esigono una risposta scritta solo da parte
degli organi di governo, poichè non trovano alcun legittimo fondamento nella
individuazione del destinatario, fatto coincidere con il Segretario comunale
dell’ente;
– CHE il
Segretario comunale dell’ente non ha potere di sprone nei confronti degli
organi di governo in merito ai tempi di risposta alle interrogazioni poste dal sottoscritto;
– CHE ad alcune
interrogazioni poste dal sottoscritto vi sono state le rarissime e laconiche risposte,
caratterizzate da insufficienza ed incompletezza di dati e di notizie;
– CHE ad altre e
molteplici interrogazioni poste dal sottoscritto non vi sono state risposte scritte dagli organi di governo
“ ;
– CHE
vi è un precedente esposto presentato in data
02-04-2014 dallo scrivente al Sig. Prefetto di Bari in merito ad altre
interrogazioni, riscontrato con nota prefettizia prot. n.14307 Area II-EE.LL. dell’ 08-04-2014
(indirizzata al Sindaco del Comune di Bitonto) per sollecitarne le relative
risposte.
– CHE in merito alleinterrogazioni poste, come da allegato ed aggiornato elenco formante parte
integrante e sostanziale della presente nota, e alla loro infelice sorte, cagionata
dall’assenza delle risposte scritte da parte dei relativi organi di governo, appare
che emerga una palese violazione di disposizioni legislative e regolamentari, addebitabile
all’insistenza dei medesimi organi di governo a negare risposte, con
l’assunzione di un atteggiamento decisamente arrogante, antidemocratico e allo
stato impunito.
Per
quanto innanzi, lo scrivente fa richiesta al Sig. Prefetto di Bari di
intervenire presso i medesimi organi di governo del Comune di Bitonto a fornire
notizie su quanto segnalato e sulle iniziative intraprese e che si intendono
intraprendere, nonché ad ottemperare a
quanto normativamente stabilito in merito al rispetto dei tempi e delle
modalità delle risposte alle interrogazioni poste, utili all’espletamento del
proprio mandato e quindi all’esercizio delle proprie funzioni di consigliere
comunale.
Purtroppo, è opportuno rimarcare quanto riportato dallo
scrivente, a chiusura del suo preindicato esposto : “…il rispetto dei regolamenti e del ruolo dell’opposizione è il cuore
della democrazia. Se continuerà a mancare questo, Signor Prefetto, ci si
domanda se abbia ancora un senso, per il sottoscritto, continuare ad esercitare
il proprio mandato elettivo”.